"La situazione è grave e ci vogliono soluzioni drastiche: se adesso è chiaro a tutti che alla Stazione Centrale di Milano c'è un vero e proprio allarme sanitario, l'unica soluzione è chiuderne tutti gli accessi e far entrare le persone solo dopo l'esibizione del documento di identità. Del resto in città come New York è una cosa comune in molti luoghi ad alta frequentazione": è la proposta di Maria Teresa Baldini, medico e consigliere regionale prima nella Lista Maroni e ora nel gruppo denominato Fuxia People e non nuova a posizioni critiche su immigrati e rom.
"Per la sicurezza, dal mese scorso sono stati predisposti i gate di accesso ai binari - aggiunge - adesso bisogna fare di più: per quanto ne sappiamo, stiamo parlando di malattie infettive, basterebbe un controllo igienico e (per i non medici o infermieri) le sorprese sarebbero molte. La funzione della Stazione non è quella di un lazzaretto, anche i luoghi hanno un'identità, finalmente se ne sono accorte pure le Ferrovie". "I politici ora, sostituendosi ai medici - prosegue - constatano che presso la Stazione ci sono casi di scabbia e malaria. La situazione è molto più complessa, perché ci sono batteri e coli che non si possono vedere. Quegli stessi politici, il cui ruolo è prevenire situazioni del genere, non hanno voluto fare allarmismo sino ad oggi e sono quindi i responsabili (assieme al sindaco che è autorità sanitaria locale) di ciò che vediamo. Più di un anno fa, come politico e come medico, cercai in tutti i modi di affrontare il problema della Tbc e della malattie infettive legate all'immigrazione, sino ad arrivare a lasciare la Lista Maroni. Il problema non fu capito e forse non viene capito tuttora: dobbiamo arrivare a interventi determinati perché sulla salute non si può scherzare".
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