Lombardia

Appalti sanità in Lombardia, Salvini sospende il consigliere Rizzi

Consigliere regione presiede commissione sanità.Moglie coinvolta

Redazione Ansa

Questa volta a far tremare la ciclicamente sconquassata dalle inchieste giudiziarie Sanità lombarda è il comparto odontoiatria e ortodonzia che, secondo le indagini della Procura di Monza, aveva una sorta di 'Zarina', Maria Paola Canegrati, amministratrice di varie società del settore, che aveva ottenuto un monopolio nell'assegnazione degli appalti nelle strutture ospedaliere. Un'imprenditrice di successo che, nelle interviste, attribuiva il suo successo "alla fortuna". La sua "fortuna", però, era rappresentata dalla compiacenza retribuita di funzionari pubblici e del consigliere della Lega Nord, presidente della Commissione Sanità in Regione, Fabio Rizzi (sospeso dopo l'arresto dal partito dal segretario Matteo Salvini), e del suo braccio destro Mario Valentino Longo, appartenente allo staff di Rizzi e consulente Erupolis, società riconducibile alla Regione.

Tutti arrestati (21 i provvedimenti complessivi) dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano. Rizzi, è emerso dalle indagini, ebbe interamente pagata dalla Canigrati la campagna elettorale del 2013 che lo portò in Consiglio Regionale. Il quadro scaturito dall'inchiesta del procuratore aggiunto Luiza Zanetti e del pm Manuela Massenz è quello di appalti truccati e gestione dei servizi con qualità tendente al ribasso e un sistema teso a spingere gli utenti a preferire le prestazioni a pagamento invece di quelle del servizio sanitario nazionale. Un giro di affari per 400 milioni di euro in dieci anni, incentrato sull'esternalizzazione dei servizi odontoiatrici o collaborazioni in vari ospedali lombardi. Partecipi dell' associazione anche le compagne di Rizzi e Longo (entrambe ai domiciliari): sarebbero state intestatarie di quote di società attraverso le quali passavano la "mazzette". Riguardo l'ex senatore leghista e il suo braccio destro, il gip Emanuela Corbetta formula un giudizio impietoso: parla di condotte che destano "particolare allarme", mentre i due "hanno fatto del potere politico lo strumento per accumulare ricchezze, non esitando a strumentalizzare le idee del partito che rappresentano, a intimidire facendo valere la loro posizione, chi appare recalcitrante alle loro pretese". Tra appalti 'incriminati': le gare bandite dalle Aziende Ospedaliere "Istituti Clinici di Perfezionamento" (del 2015, da 45 milioni di euro); quelli dell' "Ospedale di Circolo di Busto Arsizio" (del 2014, da 10 milioni di euro). Per permettere alla Canegrati di aggiudicarsi i servizi odontoiatrici a Vimercate (un appalto da 100 milioni di euro per dodici ambulatori), secondo l'accusa si sarebbero adoperati la direttrice amministrativa Patrizia Pedrotti (ex direttrice di odontoiatria), due funzionari interni, l'ex direttore generale Piero Caltagirone e l'ex direttrice amministrativa Isabella Galluzzo. Scosso il mondo politico lombardo, soprattutto i leghisti: "Sono molto incazzato per quello che è successo, fermo restando la presunzione di innocenza e la fiducia nella magistratura - commenta Roberto Maroni, presidente della Regione - Fermo restando che stiamo leggendo gli atti e verificando nel dettaglio le imputazioni il mio primo sentimento è di stupore e di grande delusione se le accuse fossero confermate nei confronti di Fabio Rizzi. Ad ogni modo non abbiamo nessuno da difendere, chiunque abbia sbagliato mi risponderà''. "Bisogna rescindere fortemente il rapporto fra la politica e la sanità. Maroni deve prendere atto che non è riuscito a garantire discontinuità con il passato e l'unico modo per farlo a questo punto è di andare alle elezioni", ha detto il segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri. E le opposizioni stanno preparando una mozione di sfiducia nei confronti di Maroni. (ANSA).

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