Grande paura e ore da incubo a Milano. Nel cuore della notte un bar, fortunatamente chiuso, al pian terreno di una palazzina di sette piani è esploso facendo finire in ospedale 11 persone, tra cui un ragazzino di 13 anni, lievemente ustionate e intossicate. Mezzo quartiere si è svegliato terrorizzato si è riversato in strada.
Sono in corso indagini a tutto campo e si stanno battendo tutte le piste, anche quella di un atto doloso o intimidatorio, per capire quali siano state le cause dell'esplosione che attorno all'1.30 della scorsa notte, in viale Regina Giovanna, zona residenziale della città, ha sventrato le saracinesche del bar 'I Cinque Gradini', sbriciolato i vetri e mandato a fuoco gli arredi e le suppellettili. I primi ad arrivare sul posto sono stati i pompieri, seguiti da ambulanze, polizia, polizia locale e poi la scientifica per i rilievi e per tutti gli approfondimenti necessari, che, si suppone, comportino anche l'analisi dei filmati delle telecamere vicine all'edificio. Immediatamente sono stati fatti evacuare i 22 inquilini: la metà sono stati trasportati in diversi ospedali per essere dimessi già stamane, mentre l'altra metà dopo poche ore, giusto il tempo di accertare l'agibilità dello stabile, sono rientrati nelle loro case. Come è stato riferito, gli investigatori non hanno avvertito alcun odore nè di gas nè di liquido infiammabile: l'unico elemento su cui, al momento, sono certi è che l'esplosione è avvenuta all'interno del locale, ora sotto sequestro, in quanto la saracinesca è stata trovata divelta verso l'esterno. E anche se tra le ipotesi dell'indagine, coordinata dal pm di turno Daniela Bartolucci, non si scarta il gesto intenzionale, per ora non è stato raccolto alcun elemento che porta in quella direzione, nemmeno le dichiarazioni del titolare del bar che avrebbe negato di aver subito minacce. "Ho sentito un grande botto. Come se crollassero le pareti", ha raccontato uno studente che vive al terzo piano sopra 'I Cinque Gradini' in un appartamento che divide con altri tre ragazzi. "Ho pensato subito a una fuga di gas. - ha proseguito il giovane - Poi è salito così tanto fumo quasi da soffocare, tant'è che abbiamo spalancato le finestre e ci siamo chiusi in una stanza in attesa dei soccorsi. Gli altri inquilini correvano giù per le scale, cosa che io e i miei amici abbiamo ritenuto pericolosa". La signora Francesca, madre di due figli, che abita con il marito ingegnere in piazza Maria Adelaide, poco distante dal bar, ha spiegato di aver "sentito una forte esplosione, ho pensato a una bomba e sono scesa subito in strada". E come lei molti altri che vivono a pochi metri dal locale si sono sono precipitati fuori di casa.
"I vigili del fuoco sono arrivati in un battibaleno - ha continuato - e hanno soccorso le persone rimaste intrappolate nella palazzina". Palazzina avvolta da "una colonna nera di fumo altissima" e dalla quale "la gente, soprattutto donne, urlavano dalla finestra perchè stavano soffocando". La signora ha aggiunto che per l'esplosione, non solo sono andati in frantumi i vetri delle auto posteggiate nei pressi del bar e dall'altro lato della via, ma le saracinesche del locale sono 'volate' invadendo i binari dove passa il tram. Il signor Gianfranco, pensionato, anche lui ha sentito una grande 'botto'. "E' stato uno spavento pazzesco. Non vorrei fosse stato un ordigno, un avvertimento. Il bar, che ha cambiato più volte gestione, era appena stato rimesso a nuovo - ha concluso l'anziano - ma dentro non c'era mai nessuno, forse qualche signora al pomeriggio". Ora toccherà a pm e polizia far luce sul caso.
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