(ANSA) - MILANO, 28 OTT - Durante il lockdown sono
aumentate le persone che hanno un lavoro ma che si sono rivolte
ugualmente ai Centri di ascolto della Caritas Ambrosiana. Il
fenomeno è emerso dall'ultimo rapporto 'La povertà nella Diocesi
ambrosiana' che è stato presentato da Caritas ambrosiana nel
corso di una conferenza stampa online.
Mentre tra gli utenti dei centri di ascolto, i titolari di un
contratto di lavoro sono in media un quinto (nel 2019, il
termine di paragone più vicino, erano il 19%), durante il
lockdown sono saliti a un terzo (33,4%) per lo più a causa del
ricorso al sistema di aiuti della Caritas da parte degli
occupati titolari di cassa integrazione. Il significativo
aumento dei cassaintegrati è dovuto, da un lato, al ritardo con
cui sono arrivati gli indennizzi, dall'altro dagli importi
modesti delle stesse indennità calcolate su stipendi base troppo
scarsi rispetto al costo della vita soprattutto nelle aree
metropolitane della diocesi.
Secondo il rapporto i lavoratori più colpiti dal lockdown
sono stati quelli impiegati nei settori della ristorazione
(lavapiatti, camerieri), ospitalità (custodi, cameriera ai
piani) e della cura alla persona (colf e badanti). (ANSA).
Caritas, in crisi anche per ritardo Cig
'Hanno rapporto di lavoro ma devono ricorrere a Caritas'