(ANSA) - MILANO, 04 NOV - Quando un anno fa cominciò a scrivere il suo ultimo romanzo, 'La città senza rughe', ambientato in una società distopica in cui gli over 75 vengono fatti sparire perché inutili, superflui e improduttivi, Roberto Ritondale voleva parlare della fragilità degli anziani e dell'incapacità di coltivare la memoria, da parte di una società che non riesce a dare alcuna importanza al passato.
"Scrivendolo, sinceramente, mai avrei pensato di ritrovarmi a pochi mesi di distanza in una realtà che sembra quasi superare la fantasia - dice lo scrittore, giornalista e autore di diversi romanzi - Pensavo di aver previsto il peggio, di avere esagerato, ma volevo sottolineare una certa crudeltà nei confronti della parte più fragile della società".
"Sono davvero convinto che saranno i ragazzi a impedire la deriva di un mondo troppo insensibile - dice Ritondale - e infatti è a loro che ho pensato scrivendo il romanzo. Purtroppo, la generazione di mezzo ormai si è piegata alle logiche economiche e di mercato. E i sintomi di una società che corre troppo veloce, incapace quindi di 'aspettare' e tutelare i più fragili e i più deboli, erano tutti evidenti già prima della pandemia. Il Covid ha solo amplificato una situazione drammatica".
Non a caso l'autore, per l'epigrafe del romanzo, ha scelto due citazioni, una di Andrea Camilleri ('Il mondo non è più adatto per i vecchi, il mondo per come è concepito oggi, hic et nunc') e l'altra del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ("Bisogna predisporre nei confronti degli anziani maggiori cure e attenzioni"). "Ma vorrei ricordare - conclude Ritondale - che anche il grande Gigi Proietti, in una delle sue ultime interviste, ha detto che mai come in questo periodo gli anziani sono stati trattati così male. E per questo era molto arrabbiato, come il suo cavaliere nero". (ANSA).