Lombardia

Caldo: acqua alleata terza età, almeno 1,5 o 2 lt al giorno

Osservatorio Sanpellegrino, "20-30% degli anziani è disidratato"

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 03 AGO - L'acqua è un elemento di fondamentale rilevanza durante ogni fase della vita ma assume un ruolo ancora più importante con l'avanzare dell'età. In questo periodo, una corretta idratazione, insieme a una dieta equilibrata e ad una moderata ma costante attività fisica, aiuta a mantenere sano e in forma il nostro corpo e a prevenire i possibili disagi provocati dalla carenza di liquidi. A spiegare perché è fondamentale controllare il grado di idratazione del corpo con l'avanzare dell'età è il Professor Alessandro Zanasi dell'Università degli studi di Bologna ed esperto dell'Osservatorio Sanpellegrino.
    "Sono diversi i fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di disidratazione fra le persone di una certa età, come la minore massa muscolare, la ridotta funzione renale e anche lo stimolo della sete alterato. Non a caso, studi scientifici dimostrano che il 20-30% degli anziani è disidratato". Risulta tuttavia difficile per la persona anziana, o per chi le sta intorno, capire se sia effettivamente in carenza di liquidi.
    "Questo perché i sintomi che caratterizzano questa mancanza - spiega il prof. Zanasi -, come ad esempio secchezza delle mucose, scarso turgore della pelle, costipazione, sonnolenza, letargia e alterate capacità mnemoniche, sono molto generici e coincidono spesso con gli stessi che denotano l'avanzamento dell'età. È necessario quindi avere, come buona abitudine, l'assunzione di 1,5 o 2 litri di acqua giornalieri per assicurarsi di mantenere il livello di liquidi nel corpo adeguato, e aumentare il dosaggio durante il periodo estivo, momento in cui gli anziani sono maggiormente esposti al pericolo di disidratazione che può portare, in alcuni casi, anche al ricovero ospedaliero. (ANSA).
   

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