(ANSA) - MILANO, 11 MAG - Un medico di base è stato
condannato dal Tribunale Civile di Milano a risarcire 830 mila
euro a una paziente perché durante una visita nel 2012 non le
prescrisse una visita neurologica che avrebbe segnalato l'inizio
della sclerosi multipla, poi individuata soltanto nel 2014. Lo
scrive Il Corriere delle Sera.
La donna, oggi 35enne, è costretta a carrozzina e assistenza
continua e ha un'invalidità all'80%. Tutti questi effetti,
patiti già a partire dal 2016-2018, per i giudici si sarebbero
prodotti 20 anni dopo se il medico avesse prescritto al momento
giusto una visita neurologica. Il Tribunale civile di Milano ha
accertato "un danno certo" e ha
condannato il medico a risarcire la donna, che era avviata a una
carriera universitaria nel campo della medicina - con oltre 830
mila euro.
Alla dottoressa è stato addebitato "un colpevole ritardo
diagnostico" perché
qualsiasi ulteriore indagine
diagnostica le appariva "al momento inopportuna", addirittura
"per dubbia simulazione". I 28 mesi di ritardo diagnostico hanno
allontanato la paziente dall'accesso alle cure con la
conseguenza che quell'invalidità che sarebbe rimasta al 15% per
almeno dieci anni - secondo i giudici - è arrivata all'attuale
80%, che avrebbe invece raggiunto solo in 20 anni. Il giudice
Angelo Ricciardi scrive che "non si tratta di perdita di chance"
ma di "un danno certo, consolidato e quantificabile" nelle
"migliori condizioni di vita fisiche e psicologiche di cui la
paziente avrebbe beneficiato" con una diagnosi tempestiva.
(ANSA).
Ritardò diagnosi sclerosi, medico condannato a Milano
830mila euro risarcimento,le ha anticipato disabilità di 20 anni