(ANSA) - MILANO, 17 MAG - "Dobbiamo sempre e comunque
pretendere rispetto della verità, storica e oggettiva. Ci sono
persone che approfittano di programmi televisivi per avvalorare
delle tesi che abbiamo considerato offensive e abbiamo quindi
intrapreso la via di una querela nei confronti dell'ex prefetto
Achille Serra": è quanto ha detto a Radio Popolare Claudia
Pinelli, una delle due figlie di Giuseppe Pinelli che morì a
Milano nella notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1969.
Intervenuto lo scorso 15 febbraio al programma di Rai3 Quante
Storie, Serra disse che "Calabresi non sbagliò assolutamente
nulla. Quando Pinelli si buttò dalla finestra, Calabresi era in
un'altra stanza. Non lo dico io, ma lo ha detto un grande
magistrato che era Gerardo D'Ambrosio e archiviò perché si era
suicidato". Il conduttore del programma Giorgio Zanchini chiese
poi scusa alla famiglia Pinelli per quanto detto dall'ex
prefetto che "non rispecchia la verità processuale e non
rispecchia il mio pensiero, né quello di questa redazione".
"Zanchini ha fatto delle scuse pubbliche, Achille Serra ha
fatto delle proposte che non abbiamo considerato soddisfacenti e
quindi abbiamo deciso di proseguire. Ci siamo dovuti rivolgere
allo studio del professor Smuraglia perchè ci fossero delle
scuse - ha spiegato Claudia Pinelli - cosa che è avvenuta
immediatamente per la Rai, ma senza avvocati non sarebbe mai
arrivata. Posso capire la relazione profonda tra Calabresi e
Serra, ma non ti permettere di infangare Pinelli. Dovrà
risponderne con i tempi che avrà la nostra giustizia". (ANSA).
Piazza Fontana: 'fu suicidio', figlie Pinelli querelano Serra
'Dall'ex prefetto tesi offensiva, dovrà risponderne'
