(ANSA) - MILANO, 25 OTT - Il 2021 è stato l'anno di
consolidamento del "lavoro povero", una tendenza costantemente
in aumento da alcuni anni, tanto che sono sempre più le persone
che chiedono aiuto alla Caritas pur avendo un'occupazione,
mentre i disoccupati sono passati lo scorso anno dal 62,5% del
2016 al 54,8%.
A porre l'accento sul "lavoro povero" è il Rapporto sulla
povertà nella Diocesi di Milano per il 2021 il base al quale tra
le persone che ricorrono alla Caritas sono aumentate quelle
impegnate in lavori atipici, irregolari, sottopagati o in
professioni low skill (con bassa competenza).
Il rapporto si basa sulle informazioni raccolte da un campione
di circa un terzo (125) dei quasi 400 Centri d'ascolto nella
Diocesi con l'aggiunta dei tre servizi attivi a Milano (Sam,
Siloe e Sai). Non raccoglie invece dati sulle richieste post
invasione dell'Ucraina da parte della Russia e a causa della
crisi energetica anche se indicativamente arrivano "segnali
preoccupanti"
Il totale delle persone incontrate è aumentato dell'11,6
rispetto al 2020 e del 5,2 rispetto al 2019: è il dato più alto
rispetto al 2014.
Un dato spiegabile con il ritorno a pieno regime, anche in
presenza, dei centri d'ascolto, ma che testimonia anche la
"persistente impossibilità per molte persone e famiglie di
uscire dalla condizione di impoverimento, insorta o aggravata
dalla pandemia. Con la crisi energetica destinata probabilmente
a rendere ancora più difficile che escano da questa condizione".
(ANSA).
Caritas Milano, aumenta chi chiede aiuto,ai massimi dal 2014
In calo la disoccupazione, ma cresce il 'lavoro povero'