(ANSA) - BRESCIA, 06 DIC - Discriminarono due dipendenti che
si erano unite col rito civile sostituendole nelle loro
mansioni: per questo la Corte d'appello di Brescia ha ribaltato
la sentenza di primo grado e condannato il sindaco di
Calcinato, nel Bresciano, Nicoletta Maestri, il suo vice Mirco
Cinquetti e l'assessore alla Polizia Locale Stefano Vergano. I
tre sono stati condannati per "il carattere discriminatorio - si
legge nella sentenza - della loro condotta dopo l'unione civile
di due dipendenti".
Si tratta di Federica Lombardo e Luisa Zampiceni,
rispettivamente ex responsabile dell'ufficio tecnico del comune
di Calcinato ed ex comandante della Polizia Locale dello stesso
comune bresciano. Entrambe erano state sostituite dopo che si
erano sposate con un'unione civile nel 2020. A Federica Lombardo
nel gennaio del 2021 viene tolto il ruolo di responsabile
dell'ufficio tecnico che ricopriva dal 2011. Al suo posto una
collega neoassunta. "Una rotazione mai fatta prima e, neppure
dopo, con un atteggiamento discriminante - scrivono i giudici in
sentenza - che non viene fatta subito nel 2020 per non creare
sospetti". Nello stesso periodo "il Comune - si legge ancora -
inizia un atteggiamento discriminatorio anche nei confronti del
suo ormai ex comandante Zampiceni, modificando ad hoc la
convenzione stipulata dai comuni di Calcinato, Lonato e
Bedizzole che sono in convenzione di servizio costringendola di
fatto a dimettersi" (ANSA).
Impiegate sostituite dopo unione civile, sindaco condannato
Anche vice e assessore, 'condotta dal carattere discriminatorio'