(ANSA) - CAGLIARI, 08 MAR - Avevano certificato che per
realizzare un sistema informatico di sicurezza avrebbero
utilizzato specialisti sardi, al lavoro in una sede sull'Isola,
tutto per ottenere i contributi comunitari. Ma in realtà i
documenti erano falsi.
Indagate tre persone per "truffa aggravata per l'illecito
conseguimento di finanziamenti comunitari" e la stessa società
per "responsabilità penale d'impresa". Il Gip del Tribunale di
Cagliari ha emesso un decreto di sequestro preventivo,
finalizzato alla confisca, per 972.342 euro.
Le indagini sono scattate circa un anno fa nel corso delle
verifiche sul corretto utilizzo di finanziamenti comunitari
sovvenzionati mediante i Pacchetti integrati di agevolazioni
(Pia) in esecuzione della Programmazione unitaria 2007-2013 -
Por Sardegna - Fesr 2007/2013 (Interventi a sostegno della
competitività e dell'innovazione). La società aveva chiesto e
ottenuto finanziamenti per la creazione e lo sviluppo di una
infrastruttura informatica di sicurezza avanzata, con
metodologie e tecnologie di cyber security, denominata "Pisdas"
(Piattaforma integrata servizi digitali avanzati sicuri).
"Questa architettura informatica sarebbe dovuta essere stata
realizzata attraverso l'utilizzo di risorse umane reperite
all'interno del territorio sardo - spiegano dalle fiamme gialle
- e impiegati in una sede stabile ubicata nel territorio
regionale". Ma dalle indagini è emerso che la società ha
certificato falsamente che il software era stato realizzato in
Sardegna e che il personale aveva lavorato a Cagliari. In questo
modo è riuscita a ottenere le prime due trance del finanziamento
pari a 972.342 euro. La Guardia finanza è riuscita a bloccare
l'ultimo pagamento pari a 769.356 e sequestrare quelli già
percepiti. (ANSA).
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