Lombardia

Da Napoli alla Scala, debuttano a 300 anni Li zite ngalera

Otto minuti di applausi per il barocco napoletano

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 05 APR - Dopo l'allestimento sorprendente della Calisto di Francesco Cavalli firmato da David McVicar dello scorso anno, è arrivata alla Scala una seconda opera del barocco italiano, anzi in questo caso napoletano, Li zite ngalera, di Leonardo Vinci.
    Le premesse per un successo c'erano tutte: un libretto che ricorda la commedia dell'arte, Goldoni prima di Goldoni (Li zite è del 1722), una musica composta da uno dei massimi esponenti del genere, un cast previsto en travesti, e quindi attuale nel suo essere gender fluid. Il risultato è uno spettacolo che non sorprende.
    Il regista Leo Muscato, con la scenografa di Federica Parolini e i costumi di Silvia Aymonino, ha mantenuto l'ambientazione originale, solo trasponendo la vicenda da un vicolo di Vietri alla locanda di Meneca Vernillo (interpretata da Alberto Allegrezza), di cui si vedono scorrere le diverse stanze mentre si dipana la vicenda complicata. Per cercare l'innamorato che l'ha abbandonata Belluccia (Chiara Amarù) lascia casa travestita da uomo, con il nome di Peppieniello. Di lui tutte si innamorano alla locanda, sia Meneca che soprattutto la bellissima Ciomma (Francesca Pia Vitale) di cui sono innamorati tutti i maschi, a partire da Titta (Filippo Mineccia) ma soprattutto Carlo (interpretato dall'applaudita Francesca Aspromonte). E Carlo è l'innamorato di Belluccia con cui alla fine - dopo una serie di avventure, la comparsa anche di Pulcinella, una festa in cui gli stessi cantanti si mettono a ballare e suonare - si riunisce con la benedizione del padre di lei, il comandante Federico Mariano (Filippo Morace), che porta gli sposi (zite) via con la sua nave, la galera del titolo.
    Alla fine otto minuti di applausi per tutti, a cominciare dal direttore Andrea Marcon, che ha diretto gli strumentisti barocchi della Scala a cui si sono aggiunti una decina di musicisti della Cetra Barockorchester. Repliche fino al 21 aprile, con ultima rappresentazione visibile in diretta streaming su lascala.tv. (ANSA).
   

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