(ANSA) - MILANO, 28 APR - All'Istituto Europeo di Oncologia è
stato effettuato "il primo intervento al mondo di resezione
della trachea per tumore" utilizzando un robot. Lo rende noto lo
stesso istituto Ieo di Milano, sottolineando che "la paziente,
di soli 30 anni, ha avuto una rapidissima ripresa e oggi, a
distanza di due mesi, è in ottime condizioni di salute".
Nel dettaglio, come spiega il comunicato, "il professor
Lorenzo Spaggiari, direttore del Programma Polmone, con la sua
équipe di Chirurgia Toracica, ha effettuato il primo intervento
al mondo di resezione della trachea per tumore primitivo con
tecnica mini invasiva utilizzando il Robot da Vinci con supporto
Ecmo (ExtraCorporeal Membrane Oxigenation), quindi senza aprire
il torace e senza ricorrere all'intubazione intraoperatoria".
"Abbiamo definitivamente infranto il grande tabù della
chirurgia toracica oncologica" afferma Spaggiari, secondo cui
non è più vero che bisogna "essere invasivi per essere
efficaci". "Oggi - spiega il professore - non è più così per il
più diffuso tumore polmonare, ma neppure per il carcinoma
adenoido-cistico della trachea, un tumore molto raro e complesso
da operare, che fino a ieri ha sempre richiesto interventi
lunghi e invasivi con grandi aperture toracotomiche del torace,
che richiedevano impegnative riabilitazioni, spesso con dolore
post-operatorio. La nostra paziente è stata dimessa dopo pochi
giorni dall'intervento e presenta solo quattro piccole cicatrici
centimetriche sul fianco".
Il robot, spiega l'istituto, "permette di arrivare alla sede
da trattare tramite sottili bracci robotici azionati a distanza
dal chirurgo, con una precisione e una rapidità irraggiungibili
dal movimento umano; mentre la tecnologia Ecmo, un sistema
avanzato di circolazione extracorporea a cuore battente,
sostiene la funzione polmonare ossigenando il sangue, senza
richiedere l'intubazione intraoperatoria della trachea
necessaria normalmente in questi interventi". (ANSA).
Tumore alla trachea, primo intervento di resezione con robot
Allo Ieo di Milano. Paziente di soli 30 anni, sta bene