(ANSA) - MILANO, 19 LUG - In principio c'è una discussione
fra una cliente e una commessa della Rinascente Duomo di Milano.
E' il 24 luglio 2021 e la commessa si 'vendica' annullando la
tessera fedeltà della cliente, facendogliene una nuova di zecca
questa volta intestata a Donzella Svampita.
Quando la donna si è vista arrivare l'avviso via mail del
cambio di tessera, ha chiamato il servizio clienti della catena
di grandi magazzini che ha confermato il cambio di Rinascente
card. Da questa segnalazione è partita l'istruttoria
dell'Authority. La vicenda della Donzella Svampita si è chiusa
con una archiviazione: sono bastate le controdeduzioni del
gruppo del lusso sul fatto che si sia trattato della leggerezza
di una dipendente che non ha rispettato i protocolli e che ha
ricevuto una sanzione disciplinare.
Però Rinascente ha anche fatto sapere che a causa di un
disallineamento informatico gli ordini di 70 clienti sono finiti
nelle mail di altri cinque. Il 30 novembre e il 2 dicembre 2021
in due ispezioni i rappresentanti Nucleo speciale privacy e
frodi tecnologiche hanno esaminato tutte le procedure di
rapporto con i consumatori e i 2,8 milioni di carte fedeltà. E
hanno rilevato l'assenza, corretta in corso d'opera, di dettagli
su come Meta usava gli indirizzi per ricerche di nuovi utenti
via Facebook e delle criticità sul tempo di conservazione dei
dati e sul controllo delle profilazioni. Da qui la sanzione da
trecentomila euro, dimezzata se Rinascente pagherà entro 30
giorni, risolvendo la controversia. (ANSA).
Lite con cliente, commessa intesta la Fidelity Donzella Svampita
Dal garante della privacy 300mila euro di multa alla Rinascente