(ANSA) - MILANO, 22 LUG - Negli ospedali lombardi con un
terzo dei medici in ferie per il periodo estivo cala del 77,8%
l'attività degli ambulatori. Per sopperire alla mancanza di
personale, che tra giugno e settembre diventa insostenibile, i
medici che rimangono fanno gli extra per coprire i turni di
notte e il 61,1% salta i riposi settimanali.
Nonostante l'impegno di chi fa turni extra le attività
ambulatoriali diminuiscono nel 77,8% dei casi e sono rimodulati
nei tempi nel 5,6% degli ospedali lombardi, mentre
complessivamente la qualità dell'assistenza sanitaria è
compromessa nel 73,3% dei casi in modo sensibile.
Se pur riducendo le attività d'estate gli ospedali non
chiudono per ferie lo si deve ai sacrifici sostenuti dai medici
per coprire la carenza di personale già di per se cronica. Ecco
così che il 61,1% tra giugno e settembre vede qua e là saltare i
riposi settimanali che pure dovrebbero essere sempre garantiti.
Nello stesso arco temporale il 44,5% è obbligato a coprire i
turni notturni con attività aggiuntive, mentre il 50% è chiamato
a garantire i turni in pronto soccorso richiesti comunque anche
al di fuori del periodo estivo.
"E questo - denuncia il presidente della Fondazione Fadoi,
Dario Manfellotto - va a tutto discapito dell'attività delle
medicine interne, che già dotate di un minor numero di
professionisti sanitari in rapporto alla complessità dei
pazienti trattati, finiscono così per perdere ulteriori quote di
personale, che anziché essere presente in reparto è dato in
prestito ai pronto soccorso". (ANSA).
In Lombardia con medici in ferie -77,8% attività ambulatori
Fadoi, qualità assistenza è compromessa nel 73,3% dei reparti