Lombardia

Tutti uccisi gli animali del rifugio Cuori Liberi

Nel Pavese, gli attivisti denunciano 'violenze inaudite'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 SET - "Lo sgombero violento del presidio in difesa dei suini del rifugio a Sairano di Zinasco (Pavia), iniziato questa mattina all'alba, si è concluso con la strage di 9 maiali ancora perfettamente sani".
    Così Sara d'Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi in Italia.
    Gli attivisti presenti "denunciano con forza la violenza inaudita esercitata da parte di un dispiegamento di forze dell'ordine di dimensioni impressionanti su persone pacifiche e inermi. Tutti i presenti sono stati strattonati, gettati a terra, manganellati, presi a calci. Alcuni manifestanti hanno riportato ferite e avrebbero necessitato dell'intervento dell'ambulanza. Non è stato consentito che si avvicinasse. Altri sono stati caricati sulle camionette e portati in caserma e in questi stessi minuti un presidio solidale chiede che siano rilasciati. Dopo aver spazzato via anche l'ultima resistenza - prosegue d'Angelo - , i veterinari di Ats sono entrati e hanno provveduto a uccidere i 9 suini. E' stato impedito ai responsabili del rifugio e ai veterinari di fiducia di essere presenti per accertarsi che venissero rispettati i criteri di una corretta eutanasia. Il timore è che lontano da occhi indiscreti si sia proceduto all'uccisione inseguendo nei recinti gli animali terrorizzati. I corpi senza vita sono infine stati gettati con una ruspa nel cassone di un camion per la raccolta di rifiuti speciali". Gli attivisti denunciano inoltre "la devastazione gratuita che è stata prodotta all'interno del rifugio, dove tutte le recinzioni e le strutture sono state completamente distrutte. Gravissimo anche il fatto che con un'epidemia in corso parte del personale intervenuto ed entrato all'interno del rifugio non indossasse alcun dispositivo di protezione per impedire di portare il virus". Quanto abbiamo vissuto è qualcosa di assolutamente inaudito - conclude d'Angelo - . Faremo di tutto perché la vergogna di questa giornata non passi sotto silenzio e soprattutto perché non si ripeta in nessun altro spazio liberato. Non permetteremo che gli animali che abitano i rifugi, strappati con fatica dal sistema di produzione alimentare, tornino nuovamente ad esserne vittime".
    (ANSA).
   

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