(ANSA) - ROMA, 07 OTT - Sono arrivati in 10.000 oggi al
corteo di protesta "Giù le mani dai santuari" promosso dopo
l'uccisione dei maiali del rifugio Cuori liberi di Sairano
(Pavia).
"Lotteremo fino a quando non otterremo protocolli differenti
per gli animali dei rifugi e la strage dei maiali di Cuori
liberi resterà un brutto incubo. - si legge - Solo allora
potremo di nuovo pensare ai santuari come a luoghi di pace e non
come posti dove avere ancora paura".
Nel giorno della manifestazione è stato anche diffuso in rete
un nuovo video sull'uccisione dei maiali da parte delle
autorità. Le accuse degli attivisti sono rivolte anche a
Coldiretti e Federcaccia: "Sono i veri mandanti della strage dei
cinghiali selvatici e dei maiali negli allevamenti".
"I manifestanti - si legge nella nota - sono arrivati con i
pullman, da tutte le regioni italiane e anche da Francia,
Germania, Belgio e Svizzera per partecipare al grande corteo
dopo la protesta davanti al Palazzo della Regione Lombardia,
istituzione che ha ordinato l'uccisione dei maiali del rifugio
venuti a contatto con il virus della peste suina africana".
L'uccisione di massa, "definita senza alcun pudore dal
presidente di Coldiretti come un modo 'per salvare i maiali',
non può e non deve essere l'unico provvedimento possibile
rivolto a soggetti senzienti sottratti definitivamente alle
logiche economiche. La peste suina - ha aggiunto d'Angelo -
infatti non è un'emergenza sanitaria ma un'emergenza economica
che tutela chi interessi di pochi enormi allevamenti intensivi.
A riprova di questo, sempre più veterinari stanno prendendo
posizione e si stanno dissociando dai colleghi che invece di
tutelare la salute degli animali hanno eseguito la condanna a
morte dei maiali. C'è un'apertura anche dal punto di vista
legale: il Tar accoglierà il nostro ricorso per motivi aggiunti
e fisserà l'udienza di merito: possiamo ancora avere giustizia
per i maiali che sono stati uccisi". (ANSA).
In 10mila alla manifestazione degli animalisti di Milano
Corteo dopo l'uccisione dei maiali del rifugio Cuori liberi