(ANSA) - MILANO, 19 OTT - Continuare a spingere per un città
meno inquinante, a partire dal traffico privato. È questo
l'obiettivo presentato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala a
margine del "Il Verde e il Blu Festival" che si sta svolgendo
nel capoluogo lombardo.
"Il cambiamento non è un'utopia, cambiare il modello di
sviluppo non è un'utopia ed è qualcosa di molto milanese. Il
problema è, quale sviluppo? È chiaro che la transizione richiede
impegno, e bisogna pensare ovviamente a chi è in difficoltà
quando si prendono decisioni, ma cercare di cambiare le cose non
è per l'élite, per i radical chic, ma è per tutti. Noi, come
Milano, dobbiamo essere pionieri e avere il coraggio e il
buonsenso di fare le cose" le parole del sindaco.
"Noi vogliamo chiudere al traffico privato il centro centro
di Milano entro il primo semestre del 2024. Perché lo facciamo?
Perché la realtà cittadina è di shopping, ma puoi entrare con i
taxi, con i mezzi pubblici. Iniziamo col centro, ma poi ci
allargheremo. A chi dice che con l'area B non è diminuito il
traffico in città, voglio dire che è vero che il calo è stato
solo del 2/3%, ma è cambiato il 7/8% della tipologia di vetture
che entrano in città, ora meno inquinanti" ha sottolineato Sala.
Il sindaco aveva già annunciato lo stop alle auto private
nella zona del Quadrilatero della moda quando a luglio aveva
presentato il pacchetto mobilità varato dalla giunta. "Si tratta
di un'operazione che sta facendo gran parte delle grandi città
internazionali", aveva spiegato Sala. Oggi Sala ha confermato
che lo stop al traffico privato riguarderà l'area del
Quadrilatero della moda "allargato e che non c'è ancora una data
perché stiamo facendo delle verifiche di viabilità". Della
misura "ho discusso a lungo con gli esponenti delle case di moda
che sono interessati e devo dire che ho trovato molto consenso
sulla cosa - ha concluso-, qualcuno dice addirittura
pedonalizziamo, chissà se in futuro ci si potrà arrivare".
(ANSA).
'Entro metà 2024 stop alle auto nel Quadrilatero della moda'
Sala: 'Cambiare le cose non è per l'élite, ma per tutti'