Lombardia

Serata-festa per vignettista Forattini alla Triennale di Milano

Occasione la donazione archivio. La moglie,ne ammiro il coraggio

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 NOV - Il mondo della cultura, dell'arte, del teatro, della tv e dell'imprenditoria ha reso omaggio, in un incontro definito una festa questa sera alla Triennale di Milano, a Giorgio Forattini principe dei vignettisti definito, tra i tanti affettuosi giudizi, "poeta, irriverente, monello, intransigente sui principi, senza paura" e perfino "stronzo".
    L'occasione è stata la donazione del suo archivio all'istituzione: l'intera collezione originale delle vignette, circa 10. 000, ideate e realizzate per rappresentare graficamente gli eventi più salienti della storia italiana dal 1973 al 2017 e che documentano la sua attività creativa, politico-sociale e artistica. E a cui sarà dedicato un posto speciale in una sala all'ingresso del palazzo.
    Forattini, classe 1931, è rimasto seduto in prima fila - con l'immancabile maglione color rosa e i pantaloni bianchi - insieme alla instancabile moglie Ilaria. "Oggi sono qui ad ascoltare perché a parlare per me ci sono i miei amici e le mie amiche", ha detto serafico dopo aver scherzato con i fotografi facendo il gesto dell'ombrello un po' il suo marchio di fabbrica.
    Sul palco a ricordare la sua lunga storia umana e artistica il presidente della Triennale, Stefano Boeri, il violinista Salvatore Accardo, la discografica Caterina Caselli, la giornalista Stella Pende, l'autore televisivo Antonio Ricci, l'archistar Renzo Piano e l'attore Giancarlo Giannini. In due video l'imprenditore Luca Cordero di Montezemolo e il comico Fiorello lo hanno salutato. In una sala piena, fra i tanti, erano presenti l'editore Urbano Cairo che ha sorriso agli strali di Ricci perché le vignette sul Corriere della Sera "sono troppo piccole e non si riconoscono le persone" e l'industriale Marco Tronchetti Provera.
    La moglie di Forattini ha spiegato "di avere litigato diverse volte con Giorgio per le sue vignette, ma di averne sempre ammirato il coraggio e la irriducibilità nel portare avanti le sue idee nonostante le tante querele; credo che l'aspirazione di tutti sia quella di lasciare un ricordo della propria storia ed è quello che lui ha fatto con i suoi personaggi". (ANSA).
   

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