(ANSA) - PAVIA, 22 GEN - "Una fede pensata, aperta alle
grandi domande dell'uomo, non chiusa e arroccata in se stessa,
disponibile a lasciarsi inquietare e fecondare dall'incontro con
ogni persona, dal dialogo con ogni posizione ideale, una fede
nutrita di preghiera, alimentata dall'ascolto amoroso della
Parola di Dio, alla scuola del suo grande maestro e amico, che
fu il cardinale Carlo Maria Martini, una fede cresciuta nel
grembo della Chiesa, nel rapporto con persone amate, come amici
e testimoni". Così Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, ha
descritto Giovanni Giudici, suo precedessore e vescovo emerito
della diocesi pavese (che ha guidato per 11 anni, dal 2004 al
2015), morto il 18 gennaio all'età di 83 anni.
Presenti alle esequie anche il cardinale Francesco
Coccopalmerio, già presidente del pontificio consiglio per i
testi legislativi, il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como,
e diversi altri vescovi lombardi: Maurizio Gervasoni di
Vigevano, Maurizio Malvestiti di Lodi, Dante Lanfranconi di
Cremona, Francesco Beschi di Bergamo, Franco Agnesi titolare di
Dusa e vicario generale di Milano, Erminio De Scalzi titolare
di Arbano e già ausiliare di Milano e abate di S. Ambrogio,
Franco Gallivanone, vicario episcopale per la zona pastorale II
di Varese. Ha concelebrato con loro Andrea Migliavacca, vescovo
di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, originario della diocesi pavese.
A conclusione del rito funebre, la bara con la salma di
Giudici è stata deposta nella parte della Cattedrale che ospita
le spoglie dei vescovi pavesi, vicino all'altare di San Siro.
(ANSA).
A Pavia i funerali del vescovo emerito Giovanni Giudici
Alle esequie anche i cardinali Cantoni e Coccopalmerio
