(ANSA) - ROMA, 18 MAR - Tutti insieme, e c'è persino
Dostoevskij. Tutti dentro.
Una puntata che prende spunto dalla rilettura de I fratelli
Karamazov di Dostoevskij, attraverso le riflessioni di persone
detenute, studenti, familiari di vittime della criminalità
organizzata e operatori penitenziari sui temi della pena, della
colpa, del cambiamento, del debito e del credito, del "diritto"
al rancore e della "riparazione".
"La radio - spiega Sara Zambotti - unisce ciò che sembra
molto distante: infatti, i conflitti della famiglia Karamazov
sono i conflitti di molte delle nostre famiglie, dentro e fuori
dalle carceri, e li ascolteremo a Caterpillar in una puntata in
cui anche la playlist musicale sarà a cura dei nostri ospiti".
Un dialogo a più voci - tra gli studi di corso Sempione e il
carcere di Bollate - in cui le storie di persone detenute ed ex
detenuti si incontrano e spesso si intrecciano con quelle di chi
ha condiviso con loro un percorso di "riparazione", come Marisa
Fiorani, madre di Marcella, uccisa dalla Sacra Corona Unita nel
1990; Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela, moglie del
generale Dalla Chiesa; Francesco Cajani, pubblico ministero a
Milano; Giorgio Leggieri, direttore di Bollate; Angelo Aparo,
psicoterapeuta e fondatore del Gruppo della Trasgressione,
attivo in tutte le carceri milanesi; oltre a agli universitari
che hanno partecipato al confronto sui conflitti della famiglia
Karamazov, organizzato dal Gruppo della Trasgressione e dal
comitato scientifico del progetto Lo strappo. Quattro
chiacchiere sul crimine.
"Succedono molte cose nelle carceri italiane - dice Massimo
Cirri - e sappiamo di quelle difficili come sovraffollamento e
suicidi. Noi, invece, proviamo a raccontare quelle positive.
Percorsi con tanti attori per cambiare il tempo della detenzione
e i suoi esiti, ai quali ci richiama anche la nostra
Costituzione per una pena che tende alla rieducazione e riduce
la recidiva". "Rai Radio 2 - conclude la direttrice Simona Sala
- si fa strumento per dar voce a chi troppo spesso non ce l'ha.
È il tentativo di interpretare al meglio il ruolo del servizio
pubblico per far entrare in connessione le vittime, chi cerca di
superare i propri errori e tutti coloro che ogni giorno, lontano
dai riflettori, lavorano perché questo possa avvenire.
Caterpillar si conferma uno spazio di elezione dove tante realtà
ritrovano la propria voce". (ANSA).
Caterpillar, la giustizia e le voci dentro il carcere
Rai Radio 2 in diretta dalla casa di reclusione milanese