(ANSA) - MILANO, 16 APR - Due finanziamenti bancari, ottenuti
uno nel 2012 e l'altro nel 2020, il primo per Visibilia srl e il
secondo per Visibilia Concessionaria e garantiti da fondi
statali, "sostenendo falsamente" che le due società fossero
start up e nel primo caso presentando anche delle fatture
"retrodatate". Sono particolari che emergono da una relazione di
Banca d'Italia, depositata cinque giorni fa agli atti
dell'inchiesta milanese, da poco chiusa, per falso in bilancio a
carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè, di altre 16
persone e tre società della galassia Visibilia.
Ulteriori dettagli di indagine, di cui dà conto oggi La
Stampa, su cui, tra l'altro, la Gdf e i pm stanno approfondendo
aspetti con l'ipotesi di una presunta truffa in relazione
proprio a quei finanziamenti per un totale di 2,74 milioni di
euro richiesti alla Banca Popolare di Sondrio.
In una delle tre relazioni di Bankitalia dell'11 aprile si
parla di un primo finanziamento da 2 milioni per Visibilia srl
che risale a 12 anni fa, richiesto con firma di Santanchè. Un
mutuo garantito dal "Fondo pubblico per le Pmi" e ottenuto
allegando 103 fatture per vari investimenti da effettuare.
Documenti, però, retrodatati al 2009 e 2010, stando alla
relazione, nella quale si analizza anche la destinazione di quei
fondi, in parte andati alla "D1 Partecipazioni", controllata al
90% dalla senatrice di FdI.
Gli altri 740mila euro finanziati da Bps per Visibilia
Concessionaria, nel novembre 2020, sono stati garantiti, invece,
dalle "misure temporanee in materia di aiuti di Stato" per
l'emergenza Covid. E anche in questo caso presentando la società
come "start up". I soldi sarebbero stati usati, si legge, in
parte per finanziare "l'aumento di capitale di Visibilia Editore
spa". (ANSA).
Caso Santanchè, relazione Bankitalia su finanziamenti sospetti
Analisi in inchieste, '2,74 milioni garantiti da fondi statali'