(ANSA) - MILANO, 19 APR - "Non dobbiamo farla fallire, c..
Anche se lei, come ministro poi, è un casino". Così Massimo
Garnero, fratello di Daniela Santanchè, parlava al telefono, il
2 novembre 2022, con Massimo Cipriani, consigliere del Cda di
Visibilia, in un'intercettazione che è agli atti dell'inchiesta
della Procura di Milano, chiusa nei giorni scorsi, per falso in
bilancio a carico della ministra del Turismo e di altre 16
persone e tre società del gruppo editoriale.
Il 2 novembre 2022 era emersa la notizia che i pm di Milano
avevano chiesto la liquidazione giudiziale, ossia il fallimento
di Visibilia Editore, società fondata dalla senatrice di FdI e
da lei presieduta fino al gennaio 2022.
Quel pomeriggio del 2 novembre Massimo Garnero (non
indagato) contatta Cipriani (indagato), come si legge in
un'informativa del Nucleo di polizia economico finanziaria della
Gdf, e quest'ultimo gli dice che "la banca non darà più credito
a causa dell'istanza di liquidazione". E suggerisce che "l'unica
soluzione è che Briatore (non indagato, ndr) riceva in pegno le
quote di Twiga srl detenute - riassume la Gdf - dall'on.
Santanchè per il tramite dell'Immobiliare Dani srl, in modo da
convogliare gli introiti del pegno in Visibilia Concessionaria
srl". Così che quest'ultima, poi, "paghi i debiti verso
Visibilia Editore in modo da renderla capiente per pagare il
debito con l'Erario" ed evitare il fallimento.
Per Cipriani "non c'è un piano B" e Massimo Garnero "dice che
ora che è ministro, l'on. Santanchè dovrà disfarsi di ogni quota
in ragione del conflitto di interessi". E aggiunge: "E Dimitri
(Kunz, compagno della ministra, ndr), anche lui sarà sotto un
treno". E Cipriani, poi, "sottolinea come sarebbe un disastro,
per un ministro, non pagare le imposte allo Stato. In caso di
fallimento, dovrà dimettersi". (ANSA).
Fratello Santanchè intercettato, 'casino con crac Visibilia'
Atti inchiesta Milano. Indagato: "soluzione con quote del Twiga"