Lombardia

Carlo (Cfi), 'serve tempestività contro crisi debitorie'

Simone Forte, 'prossima rottamazione preveda pagamenti mensili'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 09 MAG - "Per affrontare una crisi debitoria è necessaria la tempestività. Nel Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ci sono degli strumenti che permettono di richiedere delle misure protettive e cautelari che fermano velocemente eventuali azioni esecutive dei creditori".
    Lo ha sottolineato Carlo Carmine, presidente nazionale dell'Osservatorio 'Fisco ed imprese' e fondatore di CFI (Crisi Fiscale d'impresa), durante la trasmissione 'Tax Show Live'.
    "Durante il periodo di stop si può istaurare un rapporto di collaborazione e interlocuzione con i creditori, magari tramite un espero nominato dalla Camera di commercio - ha aggiunto -.
    Bisogna cercare di evitare i fallimenti delle aziende".
    Alla trasmissione hanno partecipato anche l'avvocato Simone Forte, fondatore e responsabile Team Legale di CFI, e Angelo Fasola, amministratore delegato di TrustMeUp.
    "La prossima rottamazione dovrebbe prevedere pagamenti mensili e non trimestrali" ha detto Forte in vista della scadenza della Rottamazione quater con la quarta rata che scade a fine maggio, sottolineando che "le prime tre rate erano troppo pesanti per gli imprenditori e in termini di risultati sono tutte fallite miseramente".
    Per quanto riguarda, invece, il rapporto tra fisco e contribuente "c'era tanta aspettativa nei confronti di questo governo. Ma fin qui abbiamo visto troppa continuità con il passato - ha proseguito -. Per esempio hanno dichiarato non impugnabile l'estratto di ruolo. Impugnare un estratto di ruolo in presenza magari di cartelle con debiti non dovuti o notificati per errore era fondamentale. Ora gli imprenditori non hanno più strumenti di difesa preventiva nei confronti del fisco".
    Fasola ha invece parlato dell'attuale situazione economica: "C'è stata una crescita del tasso di occupazione anche se minima rispetto al passato. Questa frenata è dovuta al problema atavico del nostro Paese: il costo del lavoro". (ANSA).
   

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