Lombardia

Atalanta: Gasperini, rinnovo? Non c'è fretta

'In ballo la voglia di continuare insieme, Atalanta sopra tutto'

Redazione Ansa

(ANSA) - BERGAMO, 26 MAG - "Due anni fa non c'era stato il rinnovo, l'anno scorso era stato parziale. Ci sono stati e ci sono confronti, ma non c'è mai stata fretta". Così, dopo il 3-0 al Torino, Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, circa i colloqui di questi giorni con la società: "Abbiamo parlato un po' l'altro giorno delle situazioni tecniche, non abbiamo nemmeno la data del ritiro - spiega il tecnico -. Il presidente Percassi mi ha sempre gratificato oltre i contratti. I Percassi devono confrontarsi coi Pagliuca. Ci sono state cose, negli ultimi due anni, che mi davano la sensazione fosse il momento di lasciarci. Se dovevamo lasciarci, mi dicevo, facciamolo nel migliore dei modi. E adesso abbiamo vinto l'Europa League".
    "Anche l'amministratore delegato Luca Percassi era stato possibilista - continua Gasperini -, ma poi abbiamo continuato insieme. Il rispetto è sempre stato enorme, abbiamo messo l'Atalanta sopra tutto. In ballo c'è se vogliamo continuare insieme o no, non il rinnovo in sé". Gasperini appare ancora euforico: "viviamo un momento di ebbrezza, ce lo dicono l'Europa il mondo che abbiamo fatto qualcosa di importante e straordinario. Arrivano attestati incredibili anche da oltreoceano nei nostri confronti - continua l'allenatore dei bergamaschi -. La gente inneggia allo scudetto? E' giusto che sogni, ne ha diritto. Noi non siamo stati più forti, siamo stati più bravi. Vale per il Liverpool nei quarti di finale come per il Bayer Leverkusen in finale".
    Infine, sulla partita e l'annata dei suoi. "Sono tanti mesi che dovremmo riposare e fare turnover, ma più giocano più i miei stanno bene. L'Europa League ha dato un'adrenalina fantastica e i ragazzi rispondono con una partita tutt'altro che facile ma straordinaria come questa, con slancio e voglia di fare risultato e scalare posti in classifica - spiega Gasperini -. Il 4 dicembre proprio in casa del Torino fu un passaggio necessario. Perdemmo 3-0 mentre stavamo chiudendo il girone di coppa, fu una partita con errori grossolani. Ma da lì siamo cresciuti anche in autostima imparando a giocare bene ogni tre giorni - conclude -: prima eravamo alterni: siamo a 55 partite stagionali, se ne vinci oltre venti nel solo campionato vuol dire che sei competitivo". (ANSA).
   

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