Lombardia

A Milano nasce Olga, educare per combattere ogni forma violenza

Fondatore:"dedico associazione a mia madre vittima femminicidio"

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 29 MAG - Punta anche ad insegnare alle nuove generazioni il valore dei diritti, della non violenza e del rispetto delle persone fragili e in difficolta con un progetto che vuole fare tappa nelle scuole e nei club sportivi di tutta Italia, Olga, l'associazione di promozione sociale che ha poco più di un mese di vita.
    Fondata da Giuseppe Delmonte e dedicata alla madre Olga, uccisa nel 1997 a colpi di ascia per strada da suo padre dal quale viveva separata, l'associazione è stata presentata alla città di Milano due giorni fa. Nella cornice della Società Umanitaria, la squadra al completo, ha illustrato il progetto che prevede, oltre che nelle aziende, incontri soprattutto con studenti e professori per indirizzare i giovani a individuare quali sono i loro diritti, a condividerli con gli altri e a farli rispettare dentro e fuori l'ambiente scolastico. Perciò è stato reclutato un team di esperti che attraverso attività psicologiche, pedagogiche, psico-sociali, legali, educative e formative, inclusi colloqui con le forze dell'ordine, mira alla prevenzione ed alla cura della salute psicofisica personale di chi ha subito o continua a subire ricatti, violenze, e soprusi.
    E questo con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutte le vittime di qualsiasi genere di maltrattamenti: violenza domestica, minacce fisiche, molestie sessuali e stalking, specie per quanto riguarda donne e la comunità Lgbt In tal modo il dramma vissuto in prima persona da Delmonte dal giorno in cui rimase orfano insieme ai suoi due fratelli si trasforma in una occasione per aiutare. Quando sua madre fu assassinata da suo padre non esisteva neppure la parola femminicidio, ha sempre dichiarato. "Noi tre figli fummo lasciati soli: ci avevano dato la scorta per 4 giorni perché mio padre era latitante e si era nascosto in Sicilia. Dallo Stato non arrivò né sostegno economico né psicologico". Furono anni difficili, di lotte giudiziarie che si sono chiuse con la condanna all'ergastolo del padre, di denunce, rinunce, sogni spezzati.
    "Cara mamma Olga - sono oggi le parole di Delmonte - porterò la tua storia, la tua fame di libertà in giro per l'Italia e non solo. Con la speranza di cambiare la società." (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it