(ANSA) - MILANO, 13 GIU - Moschea Essa-Comune di Turbigo 2 a
0: dopo che il Tar della Lombardia lo scorso aprile aveva
chiesto l'intervento del prefetto di Milano per permettere la
festa di fine ramadan a cui si opponeva il sindaco Fabrizio
Allevi (e che si è tenuta al campo sportivo), ora dal tribunale
amministrativo arriva un secondo stop al Comune, questa volta
dopo il no all'uso del campo Colombo per la festa del
Sacrificio, lunedì prossimo.
Alla nuova richiesta dell'associazione Moschea Essa, il
Comune aveva risposto con una mozione approvata dal Consiglio
comunale lo scorso 27 maggio, che motivava anche con il fatto
che due richieste in pochi mesi di utilizzare il campo sportivo
per la preghiera non avevano più carattere di eccezionalità ma
lo avrebbero di fatto reso un luogo di culto, scopo a cui non è
destinato.
Vicenda "preoccupante" che "espropria di fatto un Consiglio
Comunale del diritto/dovere di pronunciarsi" secondo il sindaco
Fabrizio Allevi. "Noi non ci fermeremo - promette - e porteremo
all'attenzione del Governo e nelle dovute sedi questa triste e
preoccupante vicenda".
Dichiarazioni "stupefacenti" secondo l'avvocato Luca
Bauccio, legale di Moschea Essa. "Corre l'obbligo di ricordare
che le elezioni democratiche non servono a conferire al
consiglio comunale e al sindaco il potere di disapplicare le
leggi" commenta. "Sembra che per il Sindaco Allevi e per la sua
maggioranza di consiglieri comunali non viga la Costituzione e
le leggi e nemmeno lo statuto comunale ma la loro legge politica
fondata sulla discriminazione e la persecuzione di una pacifica
minoranza religiosa che ha chiesto solo uno spazio per pregare
in una giornata di festa" prosegue e conclude: "si preoccupi il
sindaco di eseguire l'ordinanza del Tar e cessi, lui e la sua
maggioranza di violare la legge". (ANSA).
Turbigo dice no alla festa islamica, il Tar di nuovo sì
Dopo l'intervento del Prefetto per la festa del Ramadan