Lombardia

Il Consiglio regionale nega una presenza istituzionale al Pride

Piazza: 'No alle discriminazioni, ma è inopportuno presenziare'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 18 GIU - Non ci sarà nessuna presenza istituzionale della Regione Lombardia al Pride di Milano del 29 giugno. Così come non sarà illuminato simbolicamente il Pirellone con i colori dell'arcobaleno.
    Il Consiglio regionale della Lombardia, con i voti del centrodestra compatto, ha respinto la mozione presentata dal consigliere del Patto Civico, Luca Paladini, che impegnava il presidente Attilio Fontana a delegare il presidente dell'Aula Federico Romani, o un assessore, o un consigliere a partecipare al Pride del 29 giugno.
    Nel testo - sottoscritto anche da diversi consiglieri delle opposizioni - si chiedeva l'impegno della Regione anche a illuminare il Pirellone con i colori dell'arcobaleno per "dare un segno di apertura e riconoscimento a migliaia di cittadine e cittadini lombardi che si mobiliteranno per la tutela dei diritti civili e la lotta alle discriminazioni".
    "Se c'è bisogno di una giornata dell'orgoglio - ha detto Paladini - è perché c'è un pezzo di società segregata e sottomessa nel silenzio per decenni. La Regione ha perso ancora una volta un'occasione".
    In rappresentanza della giunta ha parlato il sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale Mauro Piazza: "La giunta ritiene inopportuno presenziare al Pride - ha spiegato - ferma restando, da parte nostra, la condanna nei confronti di tutti quelli che sono episodi di discriminazione e violenza sulla base dell'orientamento sessuale. Un'istituzione che deve rappresentare tutti mal si concilia con episodi di natura tutt'altro che inclusiva e con una manifestazione non rappresentativa di tutti".
    Per il consigliere regionale di FdI, Giacomo Zamperini, il Pride "non è un luogo inclusivo, ma una manifestazione di parte con un manifesto politico ben preciso che viene promosso. Quindi per quale motivo un'istituzione come Regione Lombardia, che dovrebbe rappresentare la pluralità, dovrebbe patrocinare una manifestazione che porta avanti posizioni non inclusive? Se l'obiettivo è quello di lottare per la tolleranza - ha concluso Zamperini rivolgendosi alle opposizioni - quello che fate voi va nella direzione opposta". (ANSA).
   

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