Lombardia

L'archivio storico di Barilla si rinnova e punta sul digitale

Oltre 60mila documenti che raccontano i 147 anni dell'azienda

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 17 LUG - L'archivio storico del Gruppo Barilla si rinnova con l'introduzione del nuovo sistema di scaffalature mobili su rotaia e punta sul digitale per conservare oltre 60mila documenti che - organizzati in 20 differenti tipologie e racchiusi in uno spazio di circa 200 mq, snodandosi per oltre un chilometro lineare - delineano la storia dei 147 anni dell'azienda.
    Gli scaffali mobili possono ospitare oltre 8.000 raccoglitori d'archivio, con una gestione più efficace dello spazio rispetto ai sistemi tradizionali.
    All'interno dell'archivio storico Barilla viene custodita una parte significativa del patrimonio del Gruppo: tra i 60.000 documenti, infatti, ci sono foto, video e pubblicità che ripercorrono la storia, l'attività economica, la strategia comunicativa e pubblicitaria dei marchi iconici come Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello.
    La sezione su grafica e comunicazione pubblicitaria dell'archivio raccoglie inoltre più di 150 manifesti dagli anni Venti del Novecento ad oggi, oggetti promozionali, tra cui anche l'ombrello d Mary Poppins dello spot Pan di Stelle, e oltre 3.500 filmati pubblicitari per tv e cinema.
    Il patrimonio oggi conservato nell'archivio è gestito da un sistema informativo proprietario che permette la ricerca in tempo reale per orientarsi su documenti con caratteristiche diverse, dai manoscritti agli stampati commerciali, dai gadget alle pellicole, dalle fotografie agli oggetti, dai periodici alle trafile della pasta.
    Gli ambienti sono dotati di tecnologie avanzate per la prevenzione degli incendi e per il controllo di umidità e temperature, misure che garantiscono condizioni ottimali per la conservazione della documentazione cartacea.
    L'archivio è anche accessibile online (www.archiviostoricobarilla.com) ed è stato inoltre dichiarato dal ministero della Cultura 'sito di notevole interesse storico' perché "racconta l'evoluzione del costume italiano". (ANSA).
   

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