Lombardia

Il compagno di Sharon Verzeni due volte in caserma

Sentiti dei residenti di Terno e anche un sosia di Johnny Depp

Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni

Redazione Ansa

"Succede tutti i giorni: vado e vengo dalla caserma. Anche domani sarò là. Perché? Me lo spiegheranno domani". Sergio Ruocco lo dice ai cronisti che lo attendono fuori dalla casa dei genitori della sua compagna Sharon Verzeni, in via Adda a Bottanuco, mentre rincasa di rientro dal primo dei due viaggi a Bergamo, dov'è stato convocato sia la mattina sia il pomeriggio dai carabinieri del nucleo investigativo per "doverose formalità connesse agli atti di polizia giudiziaria in corso", come preciseranno fonti vicine a chi indaga.

Tuttavia, a differenza di quanto detto dall'interessato, per la giornata di domani non sono previste convocazioni di Sergio Ruocco al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo. Quelli di oggi sono stati due accessi molto veloci nella caserma del comando provinciale di via delle Valli, in entrambi i casi senza un legale e semplicemente per sbrigare alcune formalità.

"Non mi serve nominare un avvocato" assicura. In passato era stato interrogato - non lo è stato oggi - come semplice persona informata sui fatti e gli inquirenti hanno precisato più volte che non è indagato per l'omicidio della compagna trentatreenne uccisa la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi a coltellate in strada a Terno d'Isola. Tra giovedì e ieri la villetta dove Ruocco viveva con Sharon è stata oggetto di due sopralluoghi dei carabinieri, accompagnati proprio da Ruocco.

È stato prelevato un computer del trentasettenne (la donna pare non ne avesse uno) e anche un cellulare che non era stato ancora analizzato. Può essere che oggi sia stato convocato per apporre delle firme su atti amministrativi proprio a seguito di quei due sopralluoghi, ai quali ha preso parte come proprietario dell'abitazione. Oggi al comando provinciale sono intanto proseguite le audizioni di persone informate sui fatti. Si tratta di alcuni residenti di via Castegnate, la strada dov'è avvenuto l'omicidio, e pure un sosia dell'attore americano Johnny Depp: al secolo Fabio Delmiglio.

Molto attivo sui social come sosia dell'attore americano, ha raccontato ai cronisti, uscendo dalla caserma al termine dell'interrogatorio, di aver conosciuto Sharon a Brembate lo scorso 25 luglio e che la donna, che lo aveva riconosciuto, gli aveva chiesto di "pubblicizzare qualcosa" attraverso il suo lavoro di sosia dell'attore. Delmiglio non ha però voluto dire di che cosa si trattasse.

Per domani non dovrebbero esserci nuove convocazioni di Ruocco e non sono previsti ulteriori sopralluoghi alla casa di via Merelli, né sembra si possa ipotizzare una svolta a breve nelle indagini per risalire all'identità della persona che ha accoltellato per quattro volte, in maniera profonda (tre fendenti si sono rivelati mortali), Sharon. Barista con un passato da estetista, la sua vita viene scandagliata in questi giorni da chi indaga proprio grazie alle numerose testimonianze raccolte in caserma.

L'obiettivo è comprendere l'ambito in cui è maturato l'omicidio: ma non sarebbero per ora emerse ombre. Però non convince molto l'ipotesi che ad aggredirla possa essere stato uno squilibrato che ha agito per caso: non si spiegherebbe la ferocia con cui ha sferrato i fendenti, ferocia che solitamente, in casi del genere, lascia intendere un accanimento mirato verso la vittima.

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