Lombardia

Attilio Fontana, contro l'autonomia toni violenti e malafede

'Sui Lep non capisco Forza Italia. Lombardia pronta a partire'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 02 SET - Contro la riforma dell'autonomia "i toni che stanno usando e la violenza della campagna sono davvero gravi. Spero se ne rendano conto prima che esploda qualcosa di pericoloso nel Paese. Questo mi preoccupa, si fermino". Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in un'intervista a 'Il Giornale' sulle critiche all'autonomia e le firme raccolte per un referendum.
    Dire che la riforma spacca in due l'Italia secondo Fontana è "la dimostrazione di come a sinistra non si faccia politica per risolvere i problemi ma per speculare e ottenere un posto da qualche parte".
    Per esempio "un sostenitore di questa autonomia era l'allora presidente di Regione Stefano Bonaccini e la sua vice era Elly Schlein. Quindi oggi sono in assoluta malafede" ha aggiunto.
    Sui Lep "non capisco proprio Forza Italia" ha proseguito Fontana parlando della posizione degli azzurri. E sottolineando che, invece, sta tenendo aggiornato anche Umberto Bossi sul cammino della riforma "e lui ci dà sempre consigli importanti". Ad ogni modo "la Lombardia è pronta a partire. La legge è stata approvata dalla Camera con 172 voti e firmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella senza alcun rilievo - ha spiegato -. Non c'è nessun motivo logico, politico e giuridico per non applicare quello che chiede la Costituzione".
    La Lombardia "ha bisogno di personale sanitario che paghiamo con i nostri soldi e non possiamo assumerlo o adeguare gli stipendi: questo ha provocato un disastro - ha detto ancora Fontana -. C'è il virus respiratorio sinciziale di neonati e bambini: i Pronto soccorso sono pieni e noi vorremmo fare una campagna vaccinale, ma non possiamo perché non rientra nei Lea.
    E la faremmo tutta a nostre spese".
    Fontana ha poi concluso parlando delle condizioni della sanità, che è competenza regionale, nel Sud Italia: "Non possiamo fermare la parte del Paese che corre perché lì ci sono politici che non intendono assumersi responsabilità. Al Sud imparino a votare". (ANSA).
   

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