(ANSA) - MILANO, 06 SET - Un ragazzo di 18 anni di origini egiziane la scorsa notte è rimasto carbonizzato a causa di un incendio in una cella del carcere milanese di San Vittore che condivideva con un altro detenuto . A riferirlo Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
"L' incendio sembrerebbe appiccato da loro stessi, come ormai avviene con assidua frequenza- dice De Fazio, riferendosi ai detenuti- Non crediamo possa parlarsi di suicidio, ma è un'altra morte che si aggiunge ai 70 detenuti e ai 7 agenti che si sono tolti la vita dall'inizio dell'anno in quello che sempre più appare come un bollettino di guerra".
Il compagno di cella del detenuto morto carbonizzato è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Milano per omicidio colposo. Un'ipotesi tecnica necessaria per procedere con tutti gli accertamenti del caso, tra cui anche l'autopsia sul corpo del giovane. Non si esclude che il rogo appiccato al materasso potesse essere una forma di protesta compiuta da entrambi e finita in tragedia. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione, l’incendio sarebbe stato provocato dalla combustione di un materasso che era stato portato in bagno. Una volta esploso il rogo, ad attirare l’attenzione degli agenti sono state le grida del compagno di cella, rimasto completamente illeso.
Il detenuto sarà sentito in queste ore da investigatori e inquirenti per fornire la propria versione dei fatti. La dinamica della morte del 18enne è ancora tutta da chiarire, così come se fosse affetto da problemi psichici o se avesse manifestato altri comportamenti che potrebbero essere in un qualche modo legati all’accaduto. Sul posto è intervenuta anche la polizia scientifica per tutti i rilievi del caso. (ANSA).
A 18 anni muore carbonizzato a San Vittore
Secondo il sindacato l'incendio appiccato dai detenuti