(ANSA) - MILANO, 10 SET - "Disorientato nel tempo e
parzialmente nello spazio", con "comportamenti inadeguati" e
"scarsamente collaborativo". Così Renato Vallanzasca viene
descritto nell'ultima relazione medica del carcere di Bollate
(Milano).
I legali Corrado Limentani e Paolo Muzzi, difensori del
74enne ex boss della banda della Comasina, che è stato più di 50
anni in carcere e con "fine pena mai", hanno chiesto ai giudici
il "differimento pena per grave infermità". E hanno già preso
contatti con una struttura assistenziale veneta per malati di
Alzheimer e demenza, che ha già visitato Vallanzasca e si è
detta pronta ad accoglierlo. "I carabinieri - ha spiegato la
difesa prima dell'udienza - hanno detto che quel posto va bene
per il profilo dei servizi di vigilanza".
In una relazione, acquisita dai legali nei mesi scorsi,
l'equipe di medici del carcere di Bollate, dove è detenuto l'ex
protagonista della mala milanese degli anni '70 e '80, aveva già
spiegato che l'ambiente "carcerario" è "carente nel fornire" le
cure e gli "stimoli cognitivi" di cui ha bisogno Vallanzasca,
che soffre di un decadimento mentale. E che va trasferito in un
"ambito residenziale protetto", in un "luogo di cura esterno".
Anche una recente relazione dei servizi di medicina
penitenziaria del San Paolo di Milano segnala che le sue
"condizioni cliniche sono difficilmente compatibili col regime
carcerario" e che serve per lui "una struttura assistenziale".
La Procura generale, così come la Procura, dovrà dare un parere
sulla richiesta della difesa e poi i giudici (togati Carmen
D'Elia e Benedetta Rossi) decideranno nei prossimi giorni.
Nei mesi scorsi il Tribunale di Sorveglianza aveva dato l'ok
al 74enne per tornare ad usufruire dei permessi premio di dodici
ore da trascorrere in una comunità terapeutica. (ANSA).
Medici del carcere: 'Vallanzasca è malato e disorientato'
Udienza a Milano. La difesa, va trasferito in un luogo di cura