Lombardia

Istigazione al terrorismo, arrestato un 28enne a Milano

Indagine della polizia dopo una denuncia di Capezzone. "Morire non è un problema", scriveva sui social

Redazione Ansa

"Percorrerò questa strada fino alla morte". "Mi esploderò". E ancora: "Morire non è un problema, l'inferno sì". Sono questi alcuni dei messaggi e post scritti da El Mahdi Tbitbi, 28enne marocchino finito in carcere a Milano per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e indagato per associazione con finalità di terrorismo internazionale. 

Video A Milano arrestato un 28enne per istigazione al terrorismo

Giunto in Italia nel 2011 come minore non accompagnato, era arrivato a dichiararsi "mujaheddin" e ad esprimere la volontà di "andare a combattere". Tanto che aveva già acquistato un biglietto aereo per raggiungere la Giordania il 20 settembre. Dai suoi profili social emerge poi una "insofferenza e acredine" nei confronti degli usi e costumi occidentali che l'uomo avrebbe iniziato a manifestare "improvvisamente" e "senza apparente ragione" a partire dal 2022, dopo anni in cui si diceva "orgoglioso" dell'Italia e "grato" di essere stato accolto.

L'indagine, coordinata dal pm di Milano Bruna Albertini e condotta dalla sezione Antiterrorismo internazionale della Digos, ha preso il via lo scorso dicembre in seguito a una denuncia presentata dall'ex parlamentare e attuale direttore editoriale del quotidiano Libero Daniele Capezzone, che ora ha ringraziato forze dell'ordine e inquirenti. Il giornalista, dopo un intervento in tv in cui parlava del velo islamico, aveva infatti ricevuto alcuni messaggi minatori su Instagram da parte del 28enne: "Sciacquati la bocca prima di parlare del velo islamico (...), userò tutta la tua famiglia per fartelo capire (...). Ve lo prometto che vi faccio pagare con la malvagità ogni piccola cosa contro fede di Dio. Anche con il nucleare. Giuro su Dio".

A quanto emerso dagli accertamenti che hanno portato oggi all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Lorenza Pasquinelli, sono molteplici gli esponenti politici, tra cui anche capi di Stato esteri, presi di mira da Tbitbi. Da Donald Trump a Joe Biden, ai quali in più occasioni avrebbe tentato di mandare video o versetti del Corano manipolati, alla premier Giorgia Meloni e al leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. Questi ultimi, in particolare, erano stati menzionati dal 28enne in un commento su Instagram nel quale scriveva "Fra un mese io vado, spero per sempre. Siate pronti alla guerra". Rivolgendosi poi direttamente a Matteo Salvini dopo alcune sue dichiarazioni sugli studenti stranieri nelle classi degli istituti scolastici, aveva affermato in un video che arriveranno "i tempi brutti".

Messaggi analoghi erano stati inviati anche al profilo Instagram di Papa Francesco. Tbitbi, che in passato aveva lavorato anche come cuoco e muratore, in una conversazione con il padre a marzo di quest'anno ha parlato del suo impiego al centro di accoglienza milanese, dove si occupava di aiutare anche minori non accompagnati. "Ho iniziato io a insegnare come ci si comporta da vero uomo", dice. "Ho tanta gente dietro di me".

"Sono disposto a morire con i musulmani e i credenti, e rimango così fino alla fine, anche se mi esploderò". A giugno, parlando invece con la madre, affermava di stare "vivendo momenti difficili" e di "pensare soltanto di andare a morire con i soldati, ad andare a combattere in Palestina". L'uomo, con precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti, aveva anche contatti social con una persona, espulsa dall'Italia nel 2017, che condivide "l'ideologia proposta dallo Stato islamico".

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