Lombardia

Scala: Ortombina, sul direttore musicale prima sento l'orchestra

'Prematuro parlarne ora, urgente nuovo direttore del ballo'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 21 SET - Fortunato Ortombina prende tempo sul nome del nuovo direttore musicale della Scala, che arriverà alla scadenza dell'incarico a Riccardo Chailly nel 2026. Al momento della sua nomina a sovrintendente (incarico che assumerà dal primo marzo) il sindaco Giuseppe Sala aveva fatto il nome di Daniele Gatti. Ma in una intervista al Corriere della Sera Ortombina ha avvisato che non intende "avallare scelte senza un contatto diretto con l'orchestra, il coro e il teatro".
    Secondo Ortombina, attuale guida della Fenice di Venezia, quello del "direttore musicale è argomento prematuro, ne parleremo quando sarò sovrintendente insediato". "Giusto guardare avanti - ha aggiunto -, ma ci vuole rispetto per chi sta lavorando e Chailly deve ancora dirigere tanta musica.
    Tuttavia, non intendo avallare scelte senza un contatto diretto con l'orchestra, il coro e il teatro. Più urgente la scelta del direttore del corpo di ballo".
    L'attuale direttore, Manuel Legris, infatti ha annunciato che lascerà il teatro alla scadenza del suo contratto, a novembre 2025. Per sostituirlo uno dei nomi girati è la direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma Eleonora Abbagnato, ma anche l'étoile scaligera Roberto Bolle ha detto che per lui sarebbe un onore diventare direttore del ballo.
    Per quanto, invece, riguarda la programmazione, Ortombina è convinto che "la Scala deve fare sempre ricerca: in questa stagione c'è un'opera sul Nome della Rosa di Umberto Eco. La sperimentazione non è solo musicale, poiché la musica è un mezzo per arrivare alla gente. La Scala deve avere un'ampia programmazione, dal Seicento a oggi. E mai dimenticare la curiosità del pubblico: c'è del repertorio ancora da esplorare".
    E anche negli allestimenti, "bisogna credere nella sperimentazione e rischiare. A Venezia la Traviata di Robert Carsen del 2004 fu buata: rifatta con Myung-Whun Chung la stiamo rappresentando con successo da vent'anni. Di fronte alla novità bisogna dare al pubblico tempo per assimilare e sostenere scelte coraggiose". "Il primato nel melodramma - ha concluso - non significa essere autarchici". (ANSA).
   

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