A soli 16 anni ha seminato terrore per le vie di Brescia. Coltello alla mano. E in un mese, tra luglio e agosto, ha rapinato e ferito un uomo, per poco non ne ha ucciso un altro e ha anche violentato una donna. Arrivato in Italia non accompagnato, casa sua è diventata la strada dopo che era fuggito da una comunità. Ora è stato arrestato.
"Cresciuto a pane e violenza", dicono gli inquirenti in merito all'adolescente, di origini marocchine, che ora si trova al Beccaria di Milano raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare per i reati di tentato omicidio, rapina aggravata, violenza sessuale, lesioni aggravate, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e resistenza a pubblico ufficiale. Un curriculum criminale che gli ha spalancato le porte del carcere. E anche l'arresto non è stato facile perché ha provato in ogni modo a ribellarsi ai poliziotti.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato Carmine, di Brescia, il giovane sarebbe l'autore di una rapina commessa il 5 luglio scorso ai danni di un uomo, reo di averlo ripreso con il telefonino, mentre con un complice aggrediva una persona fuori da una pizzeria a tarda notte. Il 16enne quando ha notato che un passante lo stava filmando, ha lasciato chi stava colpendo in quel momento, che è scappato, e si è buttato sull'uomo con il cellulare.
Gli ha rubato l'iPhone e con una lama gli ha sfregiato il viso all'altezza degli occhi. "Per lasciare un messaggio: non doveva guardare", secondo gli investigatori. Poi dieci giorni dopo, siamo al 15 luglio sempre in città a Brescia, lo stesso ragazzo si sarebbe reso autore di una violenza sessuale nei confronti di una donna, che avrebbe prima minacciato con una forbice, poi tramortito con colpi al volto ed infine abusato.
Il tutto nel parcheggio sotterraneo di un centro commerciale abbandonato a pochi passi dalla Stazione ferroviaria dove la donna trovava rifugio perché senza fissa dimora. Per bloccarlo i poliziotti erano stati costretti ad utilizzare il taser dato che il giovane continuava a puntare delle forbici contro gli uomini in divisa. Rimesso in libertà il 5 agosto, è tornato a fare male: in occasione di un diverbio trasceso in uno scontro fisico con un altro cittadino straniero, l'adolescente avrebbe infatti ripetutamente accoltellato il rivale al ventre sfiorando gli organi vitali. Ora il 16enne - ritenuto dai coetanei troppo aggressivo per far parte di una baby gang - è detenuto in penitenziario. "Unica misura - viene spiegato - idonea a fermarlo".
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