Lombardia

Sala, da oggi non dirò più una parola sul mio successore

'Ho sollevato polemiche, importante che sia del centrosinistra'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 OTT - Si è accorto che hanno "sollevato polemiche o malumori" le sue parole sul suo possibile successore e per questo il sindaco di Milano Giuseppe Sala annuncia che "non mi permetterò più di dire una singola parola sulla mia successione". E' quanto ha scritto sui social, aggiungendo che "a me interessa, in modo assoluto, che a succedermi sia una sindaca o un sindaco appartenente al centrosinistra".
    "La mia intenzione più sentita e profonda è evitare a ogni costo qualsiasi polemica relativamente alla decisione su chi possa essere la candidata o il candidato per il centrosinistra alle elezioni del 2027", ha spiegato, ricordando di essere intervenuto recentemente su due questioni: la prima relativa alle primarie e "se mi sono permesso di dire che le primarie non devono essere un dogma, è solo perché ho fatto riferimento al recente passato. Quando mi sono candidato la prima volta nel 2016, le primarie sono state fatte (per il secondo mandato, essendo sindaco in cerca di riconferma, ero candidato unico).
    Alle ultime regionali, invece, no: non ci sono state primarie. E probabilmente è stato giusto fare così, sia in un caso sia nell'altro".
    La seconda questione è relativa al candidato politico o 'civico' e "anche in questo caso, proponendo che si faccia una verifica dei possibili candidati senza preclusioni, ho pensato a cosa è successo nelle elezioni milanesi degli ultimi decenni".
    "Semplici dichiarazioni dettate da impressioni e stimolate da domande giornalistiche, che però ho inteso che abbiano sollevato polemiche o malumori. Non era la mia intenzione - ha proseguito - A me interessa, in modo assoluto, che a succedermi sia una sindaca o un sindaco appartenente al centrosinistra".
    Quindi "da oggi in poi non mi permetterò più di dire una singola parola sulla mia successione. C'è tutto il tempo per i protagonisti di vagliare idee e nomi e modi, senza che io interferisca pubblicamente". (ANSA).
   

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