Lombardia

La strage dei piccoli martiri di Gorla

Oggi l'80esimo anniversario. Presente anche il capo dello Stato

Redazione Ansa

Nicolò Rubeis (ANSA) - MILANO, 14 OTT - Era una mattinata di sole autunnale quella del 20 ottobre del 1944, quando sul cielo di Milano apparve una pattuglia aerea della 15esima Air force americana che puntava obiettivi sensibili e strategici, come i complessi industriali nel Nord della città, territorio che faceva parte della Repubblica sociale italiana.
    I bombardieri alleati, prima di rientrare alla base, si liberano del carico esplosivo residuo scaricandolo, dopo una serie di errori di calcolo, sui popolosi quartieri di Gorla e Precotto, nel nord-est della città, vicino a Sesto San Giovanni.
    Uno degli ordigni finì nel vano scale della scuola elementare 'Francesco Crispi' di Gorla mentre i bambini e i loro insegnanti - sentito il segnale d'allerta - stavano cercando di raggiungere i rifugi anti-bomba. L'edificio fu sventrato con l'esplosione che portò alla morte di oltre 200 persone, tra cui 184 bambini, la direttrice della scuola, 14 insegnanti e 4 bidelli.
    Ai bombardieri americani era stato dato il compito di distruggere gli impianti produttivi meccanico-siderurgici che ancora operavano nella periferia della città, con l'obiettivo specifico di annientare gli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni.
    Altre due missioni avevano invece lo scopo di colpire i siti della Isotta Fraschini e della Alfa Romeo. Quest'ultime due operazioni andarono in porto causando un numero limitato di vittime civili, mentre gli aerei diretti verso gli stabilimenti Breda, per una serie di calcoli sbagliati e di errori, non potendo ritornare e atterrare con le bombe ancora a bordo, sganciarono 80 tonnellate di esplosivo su Gorla e Precotto e non - come previsto - sulla campagna cremonese o nel Mar Adriatico.
    In tutta Milano, in quel 20 ottobre, furono 614 i morti estratti a fatica dalle macerie.
    Piazza Redipuglia, dove aveva sede la scuola, cambiò nome in Piazza dei Piccoli Martiri, per omaggiare i piccoli innocenti deceduti. Nella cripta del monumento che ricorda la strage vennero in seguito trasferite le ossa esumate dei bambini e dei loro insegnanti e anche la nuova scuola fu dedicata ai 'martiri di Gorla'.
    Quella stessa cripta che è stata visitata oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha incontrato le cinque donne sopravvissute alla strage e alcuni familiari di altri superstiti scomparsi negli scorsi anni. (ANSA).
   

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