Lombardia

Mario Calabresi presenta suo documentario sulla strage di Gorla

Calabresi, 'i sopravvissuti felici per aver visto Mattarella'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 14 OTT - "Oggi è stata una giornata commovente e fondamentale, per la prima volta un Presidente Repubblica è stato a Gorla, ha portato una corona di fiori al Monumento dei bambini, dove c'era la scuola e ha incontrato i sopravvissuti". Lo ha detto all'ANSA Mario Calabresi, giornalista e scrittore, a margine della presentazione del documentario "Finché sono al mondo", di cui è autore insieme a Silvia Nucini, e che ricostruisce il bombardamento americano del quartiere milanese di Gorla avvenuto il 20 ottobre del 1944, provocando la morte di 184 bambini, presentato questa sera all'Anteo Palazzo del Cinema di Milano.
    Il documentario parte dalle testimonianze dei sopravvissuti, scampati al crollo devastante della scuola elementare Francesco Crispi. Quegli stessi sopravvissuti, oggi ultraottantenni, avevano il desiderio di veder arrivare il Presidente della Repubblica sul luogo della tragedia. Oggi Mattarella lo ha esaudito.
    "Quando ho cominciato a lavorare con loro - ha raccontato Calabresi prima dell'inizio della proiezione - a documentare la loro memoria, mi hanno detto 'vorremmo tanto che venisse un Presidente della Repubblica', anzi Graziella Ghisalberti, che è un po' la loro portavoce, mi disse 'se io vedo il Presidente e i Corazzieri che portano un fiore, posso anche morire e oggi è successo".
    Il documentario, oltre a ricostruire la tragica vicenda storica, ha il compito di divulgarla in Italia e oltre, proprio per desiderio di quegli ex bambini che per decenni hanno portato soli il peso di quella memoria. "Una loro paura era che questa storia fosse nota solo a Milano - ha spiegato Calabresi - anche se questa è stata una delle più grandi stragi di bambini della Seconda Guerra Mondiale e della storia italiana". "A malapena si conosce a Milano - ha aggiunto - volevano che diventasse una storia nazionale. Il gesto di Mattarella, questo documentario e la scelta della RAI di trasmetterlo proprio alla vigilia dell'80° anniversario - ha concluso- sono dei segnali molto importanti".
    "La cosa più forte che mi ha lasciato questa esperienza è una cosa terribile da dire oggi che ci sono famiglie e bambini sotto le bombe - ha concluso Calabresi - i segni delle bombe, i sopravvissuti e i parenti se li portano dietro tutta la vita".
    (ANSA).
   

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