Lombardia

A Milano omaggio ai caduti di Salò senza saluto romano

Un centinaio di nostalgici al campo 10 del cimitero Maggiore

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 01 NOV - Nessun saluto romano né rito del "presente", ma soltanto bandiere tricolori, vessilli dei reduci combattenti e squilli di tromba funebri. Un centinaio di aderenti alle associazioni Memento e Continuità si sono radunati questa mattina al Cimitero Maggiore di Milano per rendere omaggio agli oltre mille caduti della Repubblica sociale italiana di Salò.
    Alcuni dei militanti si sono alternati in interventi al microfono, ricordando "l'Italia di quegli anni, l'Italia degli sconfitti, l'Italia dei traditi, l'Italia dei martiri". Davanti ai partecipanti è stato domandato "dov'è la pacificazione" di cui si parla, quando "l'ex sindaco Pisapia ha voluto togliere la bandiera di guerra?". Si è poi fatto riferimento a una "violenza insidiosa, mascherata, che ricorda quella degli anni 51, 52 e 53. La pacificazione, dove? Chi la fa la pacificazione? Addirittura si vorrebbe cancellare la memoria di questi uomini".
    In una nota diffusa alla stampa, le due associazioni hanno sottineato che, "in merito all'esposto presentato nella giornata di ieri alla Questura di Milano da parte del Presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi", la cerimonia di oggi viene "già dagli organizzatori organizzata nel rispetto delle vigenti normative in materia di Pubblica Sicurezza".
    Nella nota aggiungono po che "rispediamo al mittente le accuse di violazioni di leggi penali, da parte di chi titolare di un ruolo istituzionale utilizza lo stesso come strumento di lotta politica, nonostante la magistratura abbia in più pronunce stabilito l'irrilevanza penale di mere affermazioni di appartenenza culturale al Fascismo, riconducendole nell'ambito della libera manifestazione del pensiero e non della violazione delle leggi Scelba e Mancino" (ANSA).
   

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