Lombardia

Ucciso in piazza, 'l'ex assessore poteva prevedere la reazione'

Giudice Pavia: 'È un ex poliziotto con pluriennale esperienza'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 06 NOV - La valutazione del reato attribuito all'ex assessore alla sicurezza del Comune di Voghera, Massimo Adriatici, che il 21 luglio del 2021 uccise con un colpo di pistola il marocchino Youns El Boussettaoui che lo aveva colpito, per il giudice di Pavia che ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura per omicidio volontario (era inizialmente eccesso colposo di legittima difesa) "non può prescindere dalla considerazione della posizione soggettiva " di Adriatici.
    Questo "in qualità di ex appartenente alle Forze di Polizia, con esperienza operativa pluriennale e pluridecorata, possedeva strumenti di valutazione certamente maggiori rispetto a quelli del comune uomo medio, non solo della personalità del proprio interlocutore (descritto come "altamente pericoloso") ma anche degli indici di un eventuale previa assunzione di stupefacenti e delle reazioni che questi avrebbe potuto prevedibilmente attuare".
    "In tale contesto - scrive il giudice - non si vede quindi come il prevenuto abbia potuto decidere di mostrare all'El Bousettaoui un'arma che sapeva essere carica e senza sicura, se non avendo aderito psicologicamente all'evento nefasto occorso quantomeno in termini di accettazione di rischi di sua verificazione".
    Per i difensori di Adriatici il comportamento dell'ex uomo politico rimane legittima difesa, di fronte al colpo che gli fece cadere gli occhiali e per il fatto che il marocchino gli stesse nuovamente avventando addosso mentre era a terra. (ANSA).
   

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