Lombardia

Fine vita: Cappato, Lombardia non si nasconda dietro un dito

'Il presidente Attilio Fontana abbia il coraggio di decidere'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 NOV - Sul fine vita, in Lombardia "si stanno preparando a nascondersi dietro a un dito, un po' alla don Abbondio, nascondendosi dietro a una inesistente 'incompetenza' del Consiglio regionale". Così il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni Marco Cappato a margine di un'iniziativa a Palazzo Lombardia insieme ai partiti di opposizione, in vista della seduta di Consiglio regionale di settimana prossima nella quale il centrodestra, dopo il percorso nelle commissioni, presenterà una pregiudiziale di 'illegittimità costituzionale' sul progetto di legge sul suicidio medicalmente assistito.
    Se verrà approvata, con la materia che verrà riconosciuta come non di competenza regionale, il pdl non verrà nemmeno discusso.
    "C'è il rischio che tra pochi giorni Regione Lombardia commetta un atto di grave e profonda irresponsabilità rifiutandosi di dare risposta alle persone che soffrono e che chiedono di essere aiutate a morire, ma anche ai medici che hanno diritto di lavorare sapendo quali sono le regole quando una persona fa questo tipo di richiesta" ha aggiunto Cappato durante un punto stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino e la consigliera dem Carmela Rozza, il capogruppo del M5s Nicola Di Marco e i consiglieri del Patto Civico Michela Palestra e Luca Paladini.
    "Esistono già delle regole che i medici lombardi stanno seguendo. Noi chiediamo che ci siano delle regole vere di garanzia sia ai malati sia ai medici" ha proseguito Cappato, lanciando "un appello al presidente Attilio Fontana che aveva dichiarato di voler esaminare nel merito questa proposta sulla base della coscienza di ciascun consigliere, come è giusto che sia. Ora - ha concluso - rischia di prevalere una logica ottusa e di partito. Presidente Fontana, si abbia il coraggio di decidere ciascuno con la propria testa. Ci sono in gioco la sofferenza dei malati con la quale bisogna avere un atteggiamento più serio che non quello di dichiararsi incompetenti". (ANSA).
   

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