Lombardia

A Milano una 'rete' a sostegno degli orfani di femminicidio

Protocollo coinvolge tutte le istituzioni e il terzo settore

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 25 NOV - Come supportare gli orfani dei femminicidi e delle violenze domestiche? Per questo a Milano è stata creata una "Rete di Sostegno" tra scuole, servizi sociali, organizzazioni no profit e istituzioni che forniscano loro aiuto come prevede il protocollo d'intesa stipulato nella sede del Palazzo del Governo, alla presenza del prefetto Felice Colombrino, Commissario per il coordinamento delle iniziative per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti.
    L'accordo, siglato da tutti i livelli istituzionali territoriali, forze di polizia, Tribunale dei minori di Milano, enti socio sanitari e del terzo settore e degli ordini professionali, prevede l'assistenza agli orfani con precise linee di intervento: supporto sanitario per monitorare la salute e l'equilibrio fisico e psicologico dei figli delle vittime; orientamento legale; supporto formativo e orientamento al lavoro; programmi di assistenza sociale ed economica per far fronte alle necessità quotidiane; sensibilizzazione e campagne di comunicazione dell'opinione pubblica e nelle scuole sul tema e, infine, incentivare la presentazione delle istanze per ottenere dal Fondo di Solidarietà gestito dal Commissario per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti i benefici in favore degli orfani di crimini domestici e delle famiglie affidatarie con borse di studio, assegni mensili e contributi per l'assistenza medica e psicologica, per l'orientamento, la formazione e il sostegno a percorsi lavorativi.
    Per il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, "è fondamentale fare rete tra istituzioni per intervenire a supporto dei figli delle vittime. Un femminicidio - aggiunge il prefetto - causa ulteriori vittime, i figli sopravvissuti non devono essere lasciati soli. Tutte le istituzioni devono unirsi per supportare gli orfani nel superare la tragedia e i traumi, per assicurare un ambiente sicuro e protetto e accompagnarli nella costruzione del proprio futuro. Nella giornata internazionale contro la violenza alle donne questo protocollo rappresenta l'impegno concreto a sostegno di tutte le vittime". "Nell'ambito delle azioni di contrasto alla violenza di genere - spiega l'assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé - non dobbiamo dimenticare che le vittime molto spesso non sono solo le donne. I dati che provengono dalla Rete antiviolenza cittadina, infatti, ci dicono che il 55% delle persone supportate nel 2023 ha figli, che nel 48% dei casi sono minori e, quasi sempre, hanno assistito agli abusi nei confronti della madre. Una situazione che ha bisogno di ancora più attenzione quando la violenza degenera fino alle estreme conseguenze". (ANSA).
   

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