Lombardia

Al Museo della scienza apre un 'playlab' per piccoli curiosi

Cinque stanze e 400 metri quadri per avvicinarli alla scienza

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 28 NOV - Piccoli curiosi crescono al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, dove apre un Playlab di 400 metri quadri pensato per avvicinare alla scienza in modo coinvolgente i piccoli dai 3 ai 6 anni.
    "Aprire uno spazio dedicato ai più piccoli - dice il sindaco Giuseppe Sala - per stimolare in loro curiosità rispetto al mondo in cui vivono e per permettere loro di esplorarlo e conoscerlo nelle modalità e con gli strumenti adeguati alle loro età e capacità, è una scelta lungimirante che renderà il museo ancora più apprezzato da bambine e bambini e dalle famiglie".
    All'interno di Playlab ogni ambiente ed esperienza sono studiati per mettere i piccoli al centro del processo di apprendimento, invitandoli a scoprire quanto sta intorno a loro attraverso l'osservazione, l'interazione, l'esplorazione e il racconto come azioni fondamentali per lo sviluppo del pensiero scientifico, sociale ed emotivo. L'obiettivo è creare un ambiente adatto a costruire un atteggiamento attivo e curioso verso il mondo e gettare le basi per l'acquisizione di conoscenze e competenze utili a far crescere un rapporto positivo con la scienza sin dall'infanzia.
    Playlab è organizzato in 5 'stanze', con installazioni artistiche e attività di esplorazione, costruzione e storytelling, dove i bambini e le bambine insieme ai loro adulti accompagnatori possono muoversi liberamente. La prima stanza è un bosco di quinte e sagome che ricordano alberi con nidi dove dondolare e nascondersi, un paesaggio sonoro fatto di canti di uccellini, rumori e fruscii, registrati nel parco del Ticino. La seconda stanza accoglie Le Beau Chantier, un'installazione di cerchi, triangoli, forme in gommapiuma morbide e colorate che bambine, bambini e accompagnatori possono usare, combinare e indossare. Nella terza stanza si disegna con fasci di luce e materiali trasparenti come sul palco di un grande teatro d'ombre, mentre la quarta è la stanza delle storie e degli oggetti, che aspira a creare connessioni con le collezioni del Museo attraverso lo storytelling e il gioco simbolico. L'ultima - l'Atelier - segue la tradizione dei laboratori interattivi del Museo, invitando ad approfondire, sperimentare, condividere le proprie esperienze. (ANSA).
   

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