Lombardia

Lombardia è la regione con più nuove infezioni Hiv

Sono 377 sulle 2349 del 2023, nel 41% dei casi diagnosi tardiva

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 29 NOV - Sono 2.349 le nuove infezioni Hiv registrate in Italia nel 2023, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità. Nel 41% sono diagnosi tardive, con un quadro clinico già conclamato, ed è ipotizzato anche un 40% di sommerso. La Lombardia è la regione con il numero più alto di nuove infezioni: 377 casi, con un'incidenza di 3,8 su 100 mila persone.
    "È necessario intensificare informazione, prevenzione e screening" sottolinea Andrea Gori, direttore Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano e presidente di Anlaids Lombardia Ets, che in occasione del World Aids Day offre test gratuiti Hiv e Hcv presso la sede di Milano.
    "Ci siamo fatti impressionare dai 7 milioni di vittime di Covid, ma è necessario ricordare che ogni anno nel mondo Aids provoca 700mila morti, 1,5 milioni di nuovi casi di infezione, oltre a 40 milioni di persone che convivono con l'Hiv. Si pensa troppo semplicemente che di questo virus non si muoia più, non è così. È un nostro dovere puntare a zero nuove infezioni, per questo l'Ospedale Sacco avvierà a breve uno studio dedicato a Long Activing in PrEP. Grazie alla ricerca c'è infatti una buona notizia: un farmaco in arrivo, già utilizzato nel trattamento di persone che vivono con HIV, che potrà essere somministrato anche in prevenzione." Se dal 2012 al 2020 si è osservata una diminuzione delle nuove diagnosi di HIV in Italia, dal 2021 al 2023 c'è stato un incremento, in parte attribuito al recupero delle diagnosi mancate durante la pandemia da Covid. Le regioni con incidenza superiore alla media sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Campania. La trasmissione sessuale è responsabile dell'86,3% dei nuovi casi. Le modalità di trasmissione più comuni sono rapporto eterosessuale (47,7%); rapporto sessuale tra maschi (38,6%); uso di droghe per via iniettiva (3,4%). L'età mediana alla diagnosi è di 41 anni (42 per i maschi, 39 per le femmine). (ANSA).
   

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