(ANSA) - MILANO, 06 DIC - La Corte d'appello di Milano ha
ribaltato la sentenza del Tribunale è ha assolto dall'accusa di
associazione per delinquere, con la formula "il fatto non
sussiste", i nove antagonisti del 'Comitato abitanti
Giambellino-Lorenteggio' e ha rideterminato le pene fino al
massimo ad un anno di reclusione per resistenza e altri reati
minori.
Lo ha deciso oggi la seconda sezione penale, presieduta da
Enrico Manzi, che ha così 'cancellato' le severe condanne, da 1
anno e 7 mesi a 5 anni e 5 mesi, inflitte nel novembre di due
anni fa in primo grado.
"Dopo sette anni - hanno commentato i difensori Eugenio Losco
e Mauro Straini - questa sentenza restituisce un pezzo di
verità: il comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio è stato
tante cose fuorchè un associazione per delinquere". I due legali
hanno fatto notare che non era vero che il comitato, come
sosteneva l'accusa "si sostituisse allo Stato nell'assegnazione
delle case, bensì sopperiva alle carenze dello Stato in un
quartiere difficile".
Secondo la ricostruzione emersa dall'inchiestai e dal capo
di imputazione, il comitato non agiva per fini di lucro ma
avrebbe avuto "uno scopo comune: una propagandata 'giustizia
sociale' a tutela del diritto della casa, volta a creare una
soluzione all'emergenza abitativa, parallela e contrapposta a
quella offerta dalle Istituzioni". E gli imputati, cosiddetti
'robin hood' delle case popolari e che erano finiti agli arresti
domiciliari nel 2018, si legge negli atti dell'indagine, si
sarebbero adoperati "con mezzi leciti ed illeciti" per "impedire
gli sgomberi di immobili abusivamente occupati" e per
"combattere le Istituzioni a colpi di occupazioni" delle case
popolari. Una ipotesi che stamane non è stata condivisa: le
motivazioni saranno depositate in 90 giorni. (ANSA).
Case occupate Milano, 9 assolti da associazione per delinquere
Corte Appello ribalta sentenza primo grado, pene fino a 1 anno