Lombardia

In Lombardia un regolamento contro la violenza ai sanitari

Prevista la videosorveglianza e il supporto psicologico e legale

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 16 DIC - Prevenire e gestire le aggressioni a danno del personale sanitario. È l'obiettivo della Regione Lombardia per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori del settore. La giunta ha approvato una delibera che ha affrontato il fenomeno crescente della violenza negli ambienti sanitari.
    Sono previste misure specifiche per prevenire questi eventi, in linea con le normative nazionali e regionali, tra cui installazione di videosorveglianza, servizio di sicurezza interno, e supporto psicologico e legale.
    "Con questo provvedimento - ha dichiarato l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - vogliamo garantire un ambiente di lavoro più sicuro per il nostro personale sanitario, che ogni giorno si impegna per la salute dei cittadini. Dobbiamo contrastare gli episodi di violenza con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, soprattutto nei reparti dove il personale è più esposto, parlo in particolare del Pronto Soccorso".
    Il documento prevede intanto una fase di monitoraggio e segnalazione degli episodi attraverso la raccolta tramite sistemi di 'incident reporting' e monitoraggio continuo da parte dell'Agenzia di Controllo del Servizio Socio-Sanitario. Ma anche l'adozione di misure preventive come l'installazione di dispositivi di sicurezza come pulsanti antipanico, videosorveglianza (già attivi in alcuni ospedali lombardi), servizio di sicurezza interno, creazione di ambienti confortevoli per pazienti e personale e miglioramento delle condizioni lavorative. Previsti inoltre corsi specifici per il personale sanitario su tecniche di 'de-escalation', gestione del rischio e autodifesa.
    "Questa delibera - ha sottolineato l'assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa - è il risultato di un lavoro condiviso tra istituzioni, aziende sanitarie e operatori. Troppo spesso il personale sanitario è vittima di aggressioni, verbali e anche a volte fisiche, che ne minano la serenità oltre a rappresentare fatti gravi e ingiustificabili. È la prosecuzione di un percorso che il nostro assessorato ha avviato con le bodycam per gli operatori Areu". (ANSA).
   

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