"Questo Ambrogino d'oro alla memoria riconosce i valori e la vita di Licia Rognini Pinelli che non era solo la vedova di Giuseppe Pinelli, ma una persona che aveva una vita e che l'ha portata avanti con estrema dignità". Così Claudia e Silvia Pinelli, hanno commentato il conferimento della massima onorificenza del Comune di Milano, alla memoria, per la madre Licia, scomparsa lo scorso novembre a 96 anni. "Questo è un giusto riconoscimento a tutto ciò che lei ha fatto, non solo per la memoria di Giuseppe Pinelli - hanno spiegato a margine della cerimonia -, per avere verità e giustizia, ma per una comunità intera".
Alla cerimonia a Palazzo Marino, sede del Comune, hanno preso parte anche il questore di Milano, Bruno Megale, e il prefetto Claudio Sgaraglia."È importante anche la presenza del questore di Milano - hanno osservato le figlie di Pinelli, che morì cadendo da una finestra della questura ingiustamente accusato della strage di pizza Fontana di cui è considerato la diciottesima vittima -. Diciamo che se ci fosse una presa in carico di responsabilità sarebbe ancora più gradita". "Noi siamo qua ancora a ricordare una morte per mano delle istituzioni e portiamo avanti non solo la memoria di Giuseppe Pinelli - hanno proseguito - ma anche la storia di una ingiustizia atroce e di una morte che non sarebbe dovuta avvenire".
Claudia e Silvia hanno ringraziato il sindaco Beppe Sala per il riconoscimento alla madre, "un riconoscimento tangibile dell'impegno sociale e civile di Licia - hanno detto -, che ha speso più della metà dell'esistenza per portare avanti ciò che era giusto e in cui credeva". Infine hanno regalato al primo cittadino una copia autografata da Licia del libro scritto insieme a Piero Scaramucci, "Una storia quasi soltanto mia".