Oltre alle tre denunce coi rispettivi verbali già raccolti nei giorni scorsi, la Procura di Milano punta ad acquisire a breve, attraverso i canali di collaborazione, anche la versione di una giovane inglese, che sarebbe rimasta vittima, così come altre donne, almeno sette in totale in cinque fasi distinte, delle aggressioni sessuali nella notte di Capodanno in piazza Duomo, andate avanti per circa venti minuti.
Come ha chiarito anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, rispondendo al question time alla Camera, "allo stato risultano essere state formalizzate tre denunce da parte di una ragazza di cittadinanza belga e di due donne italiane".
Gli inquirenti, ha aggiunto, stanno "accertando il quadro delle responsabilità, facendo piena luce su quanto accaduto anche al fine di verificare, come sembra, se si sia trattato di una pratica organizzata ascrivibile al cosiddetto 'Taharrush Gamea'". In ogni caso "i fatti di Milano - ha proseguito - sono assolutamente inaccettabili e richiamano forte l'attenzione sul tema della violenza contro le donne e del rispetto dei diritti fondamentali e dei nostri valori costituzionali".
Per ora, nell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile e coordinata dall'aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, figura la querela della studentessa ventenne belga, la prima a rendere noto il caso sui media, che era a Milano con cinque amici, tre ragazze e due ragazzi.
Al momento, questi cinque giovani non avrebbero intenzione di sporgere denuncia, ma è possibile che più avanti nelle indagini, attraverso Eurojust e con un ordine di investigazione europeo, possano essere ascoltati dagli inquirenti milanesi per ricostruire anche loro, come l'amica, quegli abusi messi in atto da decine di ragazzi con lo stesso schema adottato in piazza anche tre anni fa.
È stata raccolta anche la denuncia di una ventenne emiliana, che era col compagno, il quale è riuscito "a fatica" a tirarla fuori da "quel corridoio umano" vicino alla Galleria, dove sono avvenute le violenze a cui avrebbero preso parte "in trenta o quaranta ragazzi, soprattutto stranieri". Infine, anche un'avvocata lombarda ha denunciato. Nel verbale pure lei ha descritto quei minuti di terrore nella morsa del "branco".
I pm stanno indagando su almeno cinque episodi (alcuni dei quali con più vittime), lavorando ancora sulle immagini delle telecamere di sorveglianza e su altri video per arrivare alle identificazioni degli autori.
Per la Procura, come certificato dalla giurisprudenza citata anche nel procedimento sul Capodanno del 2022, è sufficiente accertare la presenza sul luogo dei giovani, anche per fare "muro", istigare gli altri alle violenze e nasconderle alla vista, per contestare il reato di violenza sessuale di gruppo, come forma di concorso "consapevole". Si lavora pure per verificare se altre donne abbiano subito quelle violenze. "Ho visto altre ragazze che piangevano", ha riferito ai pm la giovane emiliana due giorni fa.
Intanto, la Lega ha presentato una proposta di legge che prevede pene fino a 16 anni di reclusione per "chiunque partecipi ad atti ignobili" come quella "pratica", ha spiegato il deputato Igor Iezzi, capogruppo in commissione Affari Costituzionali, "nota in Egitto e diffusa in Europa" caratterizzata "da un rituale collettivo di violenza sessuale, il Taharrush gamea".