(ANSA) - BUSTO ARSIZIO (VARESE), 18 MAR - Si è aperto oggi,
davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio
(Varese), il processo a carico di Michele Caglioni, 21 anni, e
Douglas Carolo, 22, accusati di aver assassinato Andrea Bossi,
26 anni, con una coltellata al collo nella sua abitazione di
Cairate (Varese) la sera del 26 gennaio 2024.
I due giovani, ai quali la pm Francesca Parola, che ha
coordinato le indagini, ha contestato anche l'aggravante della
premeditazione, si sono sempre dichiarati innocenti accusandosi
s vicenda dell'omicidio.
Rigettate le eccezioni delle difese, la Corte ha ammesso
prove e testi. Compresi i detenuti nel carcere di Busto Arsizio
(dove si trova Carolo) che avrebbero ricevuto confidenze sul
delitto da parte del 22enne. "Vogliamo dimostrare - spiegano gli
avvocati Nicolò Vecchioni e Luigi Ferruccio Servi, difensori di
Caglioni, che hanno citato i detenuti quali testimoni - che
Carolo ha avuto o tentato di avere contatti con l'esterno, in
particolare in relazione all'arma del delitto". Si tratta di un
coltello da cucina che gli inquirenti ritrovarono nel settembre
2024, a quasi 9 mesi dall'omicidio. "A nostro parere - spiegano
i difensori del 21enne - insistono fondati dubbi che quella
rinvenuta non sia davvero l'arma del delitto. In particolare
perché sul coltello non sono state trovate tracce biologiche
riconducibili a nessuno dei coinvolti, in particolare della
vittima".
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 8 aprile quando,
come primo teste, sarà sentito il padre della vittima che trovò
il figlio assassinato nella propria abitazione. (ANSA).
Dubbi dei legali sull'arma del delitto
Al via il processo, Andrea Bossi fu ucciso in casa a inizio 2024